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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum, II, 100
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originale
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[100] At vero quanta maris est pulchritudo, quae species universi, quae multitudo et varietas insularum, quae amoenitates orarum ac litorum, quot genera quamque disparia partim submersarum, partim fluitantium et innantium beluarum, partim ad saxa nativis testis inhaerentium. Ipsum autem mare sic terram adpetens litoribus eludit, ut una ex duabus naturis conflata videatur.
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traduzione
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100. E quanta bellezza ? nel mare! quale spettacolo ci offre la sua visione d'insieme! quante e quanto varie sono
le sue isole! Quale delizioso scenario offrono le sue coste e le sue spiagge! E quante e quanto disparate sono le forme
viventi immerse nelle sue acque o solcanti a nuoto la sua superficie o fissate alla roccia col guscio in cui sono nate! E lo
stesso mare, preso dal desiderio della terra, scherza sul lido s? che i due elementi paiono fusi in uno solo.
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