[101] Exin mari rinitimus aer die et nocte distinguitur, isque tum fusus et extenuatus sublime fertur, tum autem concretus in nubes cogitur umoremque colligens terram auget imbribus, tum effluens huc et illuc ventos efficit. Idem annuas frigorum et calorum facit varietates idemque et volatus alitum sustinet et spiritu ductus alit et sustentar animantes.
Restat ultimus et a domiciliis nostris altissimus omnia cingens et coercens caeli conplexus, qui idem aether vocatur, extrema ora et determinatio mundi, in quo cum admirabilitate maxima igneae formae cursus ordinatos definiunt.
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101. In secondo luogo l'aria, che segue nell'ordine la massa marina, ? sede dell'alternanza del giorno e della notte:
ora, dispersa e rarefatta, sale verso l'alto, ora si condensa a formare delle nubi e, immagazzinando acqua, alimenta e
corrobora la terra con le piogge, ora, scorrendo qua e l?. determina i venti. A lei si deve l'annuale alternarsi del caldo e
del freddo. E' inoltre l'aria che sostiene il volo degli uccelli e, inspirata, d? vita e nutrimento agli esseri viventi.
Resta il cielo o etere che dir si voglia, il pi? lontano ed il pi? alto sopra i luoghi da noi abitati, che tutto cinge ed
abbraccia nel suo amplesso, estrema piaga ed ultimo confine del mondo in cui delle masse di fuoco percorrono orbite
mirabilmente regolari.
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