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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum, II, 106
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originale
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[106] paribusque stellis similiter distinctis eundem caeli verticem lustrat parva Cynosura.
'Hac fidunt duce nocturna Phoenices in alto.
Sed prior illa magis stellis distincta refulget
et late prima confestim a nocte videtur.
Haec vero parva est, sed nautis usus in hac est;
nam cursu interiore brevi convertitur orbe.'
Et quo sit earum stellarum admirabilior aspectus,
'has inter veluti rapido cum gurgite flumen
torvus Draco serpit supter supraque revolvens
sese conficiensque sinus e corpore flexos'.
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traduzione
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106. con ugual numero di stelle raggruppate nello stesso modo la piccola Cinosura occupa nel cielo l'identica
posizione terminale.
? A questa si volgon fidenti i Fenici la notte fra i flutti perch? li diriga e se le stelle dell'altra diffondono luce pi?
intensa e si distinguono tosto da lungi dal primo calar della sera, questa, bench? piccolissimo, ? utile ai Marinai che pi?
inferno e pi? breve ? il suo corso?
Ma un altro elemento contribuisce a rendere ancor pi? fascinosa la visione di quelle stelle:
? Fra loro si snoda a guisa di un fiume dal rapido gorgo il Serpente dagli occhi grifagni che in alto ed in basso
si torce svolgendo le spire sinuose?
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