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autore
brano
 
Cicerone
De Natura Deorum, II, 108
 
originale
 
[108] Et relicum quidem corpus Draconis totis noctibus cernimus, 'hoc caput hic paulum sese subitoque recondit, ortus ubi atque obitus parti admiscetur in una'. Id autem caput attingens 'defessa velut maerentis imago vertitur', quam quidem Graeci 'Engonasin vocitant, genibus quia nixa feratur'. 'Hic illa eximio posita est fulgore Corona.' Atque haec quidem a tergo, propter caput autem Anguitenens,
 
traduzione
 
108. Ogni notte ? Sotto ai nostri occhi anche la parte restante del corpo dei serpente: ? d'un tratto il suo capo scompare alla vista l? dove oriente ed occidente insieme si fondono? E su questo capo ?stanca si muove, par, nell'aspetto, ad un uomo dolente? quella che i Greci ? chiamano Engonasi poich? si trascina poggiando sui ginocchi; qui la Corona rifulge di tutto splendore ? Questa trovasi alle spalle del Serpente, mentre presso il suo capo giace il Serpentario,
 

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