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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum, II, 112
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originale
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[112] Ad pedes Andromedae Perseus describitur,
'quem summa ab regione aquilonis flamina pulsant'.
Cuius
'propter laeum genum'
'Vergilias tenui cum luce videbis'.
'Inde Fides leviter posita et convexa videtur.'
Inde
'est ales Avis lato sub tegmine caeli'.
Capiti autem Equi proxima est Aquari dextra totusque deinceps Aquarius. Tum
'gelidum valido de pectore frigus anhelans
corpore semifero magno Capricornus in orbe;
quem cum perpetuo vestivit lumine Titan,
brumali flectens contorquet tempore currum'.
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traduzione
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112. Ai piedi di Andromeda ? raffigurato Perseo
? che le raffiche d'Aquilone respingon dalla zona pi? alta?.
E,
? ... vicina al suo ginocchio sinistro puoi scorgere le Virgilie con la loro tenue luce. Segue la lira dall'aspetto
leggermente ricurvo?
quindi
? sotto la vasta volta del cielo l'alato Cigno libra?.
In prossimit? della testa del Cavallo si estende il fianco destro dell'Aquario e quindi l'Aquario stesso in tutta la
sua estensione. Subito dopo:
? Segue in un'ampia orbita il Capricorno dal corpo semiferino spirante dal petto possente una gelida raffica: e
quando il Titano lo investe con raggi immortali volge indietro il suo carro durante i freddi invernali?.
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