[115] Haec omnis descriptio siderum atque hic tantus caeli ornatus ex corporibus huc et illuc casu et temere cursantibus potuisse effici cuiquam sano videri potest, aut vero alia, quae natura mentis et rationis expers haec efficere potuit, quae non modo, ut fierent, ratione eguerunt, sed intellegi, qualia sint, sine summa ratione non possunt?
Nec vero haec solum admirabilia, sed nihil maius, quam quod ita stabilis est mundus atque ita cohaeret, ad permanendum, ut nihil ne excogitari quidem possit aptius. Omnes enim partes eius undique medium locum capessentes nituntur aequaliter. Maxime autem corpora inter se iuncta permanent, cum quasi quodam vinculo circumdato colligantur; quod facit ea natura, quae per omnem mundum omnia mente et ratione conficiens funditur et ad medium rapit et convertit extrema.
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115. C'? davvero da chiedersi se una persona assennata possa seriamente attribuire ad uno scontro fortuito di
particelle l'ordinata e fascinosa distribuzione degli astri nel cielo. D'altronde una forza priva. di intelligenza e di ragione
non avrebbe potuto creare esseri siffatti: non solo per spiegare la loro esistenza ? indispensabile postulare l'intervento di
un principio razionale ma la loro stessa natura ? comprensibile solo a patto che la si inquadri in un supremo piano
razionale.
Ma non a questo solo si riducono i motivi di meraviglia: ci? che pi? colpisce ? la stabilit? e compattezza del
mondo per la cui conservazione nulla si potrebbe escogitare di pi? adatto. Tutte le sue parti, nel loro sforzo di
raggiungere il centro, realizzano fra loro un perfetto equilibrio, ma ci? che soprattutto rende stabile la loro unione ? una
sorta di legame che le stringe ed avvolge tutt'intorno, legame che trova la sua ragione d'essere in quella forza diffusa nel
mondo che tutto organizza secondo principi razionali e spinge e trascina verso il centro quanto si trova alla periferia.
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