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Ovidio - database
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Cicerone
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De Natura Deorum, II, 124
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originale
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[124] in quo admirandum est, congressune aliquo inter se an iam inde ab ortu natura ipsa congregatae sint. Est etiam admiratio nonnulla in bestiis aquatilibus is, quae gignuntur in terra; veluti crocodili fluviatilesque testudines quaedamque serpentes ortae extra aquam, simul ac primum niti possunt, aquam persequuntur. Quin etiam anitum ova gallinis saepe subponimus; e quibus pulli orti primo aluntur ab his ut a matribus, a quibus exclusi fotique sunt; deinde eas relinquunt et effugiunt sequentes, cum primum aquam quasi naturalem domum videre potuerunt: tantam ingenuit animantibus conservandi sui natura custodiam. Legi etiam scriptum esse avem quandam, quae platalea nominaretur; eam sibi cibum quaerere advolantem ad eas avis, quae se in mari mergerent; quae cum emersissent piscemque cepissent, usque eo premere earum capita mordicus, dum illae captum amitterent, in quod ipsa invaderet. Eademque haec avis scribitur conchis se solere complere, eas, cum stomachi calore concoxerit, evomere atque ita eligere ex his, quae sunt esculenta.
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traduzione
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124. lasciandoci stupiti ed incerti se alla base di tale collaborazione ci sia stato un reciproco accordo o una diretta
azione della natura esercitata fin dalle origini. Costituiscono per noi motivo di meraviglia anche quegli animali che pur
vivendo nell'acqua risultano nati sulla terra ferma. Voglio qui riferirmi ai coccodrilli, alle tartarughe fluviali e a taluni
serpenti nati fuor d'acqua che, non appena possono reggersi, cercano il liquido elemento.
E non basta. Spesso facciamo covare alle galline uova di anatre e non appena le uova si schiudono sono le
galline, che le hanno covate e fatte maturare, a prendersi cura dell'allevamento dei piccoli; in seguito per? questi le
abbandonano e si sottraggono alle loro cure non appena ? dato ad essi di vedere la loro naturale dimora: l'acqua. Tanta e
la forza dell'istinto di conservazione instillato negli animali dalla natura.
Ho anche letto di un uccello, detto platalea, che si procurerebbe il cibo facendo impeto contro quei volatili che
sono soliti tuffarsi in mare; la sua tattica sarebbe quella di attendere che uno di questi uccelli riemerga dai flutti con un
pesce nel becco per costringerlo, a furia di beccate sul capo, a lasciare a lui la preda. Del, medesimo si racconta anche
che inghiottirebbe conchiglie intere e le rivomiterebbe al momento della digestione trattenendo cos? le parti mangiabili.
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