[129] Quid dicam, quantus amor bestiarum sit in educandis custodiendisque is, quae procreaverunt, usque ad eum finem, dum possint se ipsa defendere. Etsi pisces, ut aiunt, ova cum genuerunt, relinquunt, facile enim illa aqua et sustinentur et fetum fundunt; testudines autem et crocodilos dicunt, cum in terra partum ediderint, obruere ova, deinde discedere: ita et nascuntur et educantur ipsa per sese. Iam gallinae avesque reliquae et quietum requirunt ad pariendum locum et cubilia sibi nidosque construunt eosque quam possunt mollissume substernunt, ut quam facillume ova serventur; e quibus pullos cum excuderunt, ita tuentur, ut et pinnis foveant, ne frigore laedantur, et, si est calor a sole, se opponant; cum autem pulli pinnulis uti possunt, tum volatus eorum matres prosequuntur, reliqua cura liberantur.
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129. E non parliamo poi dell'amore con cui le bestie allevano e custodiscono le loro creature fino al momento in
cui siano in grado di difendersi da sole. Soltanto dei pesci si dice che abbandonino le uova una volta deposte: ma in
questo caso c'? l'acqua a sostenere le uova e a facilitare l'uscita dei piccoli.
delle testuggini e dei coccodrilli si dice che seppelliscano le uova non appena deposte sulla terra per subito
allontanarsene s? che i piccoli nascono e si nutrono per proprio conto. Quanto alle galline ed agli altri uccelli cercano,
per generare, un luogo tranquillo, si costruiscono un nido come dimora e si sforzano di renderlo soffice quanto pi?
possibile per preservare nel miglior modo le uova. Usciti che siano i piccoli dal guscio se ne prendono cura
riscaldandoli con le loro ali perch? non abbiano a patire il freddo e facendo scudo col loro corpo se il calore solare ?
eccessivo. E quando giunge il momento in cui sono in grado di fare uso delle loro alucce le madri ne accompagnano il
volo e si liberano cos? di ogni residua preoccupazione.
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