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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum, II, 135
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originale
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[135] Linguam autem ad radices eius haerens excipit stomachus, quo primum inlabuntur ea, quae accepta sunt ore. Is utraque ex parte tosillas attingens palato extremo atque intimo terminatur atque is agitatione et motibus linguae, cum depulsum et quasi detrusum cibum accepit, depellit. Ipsius autem partes eae, quae sunt infra quam id, quod devoratur, dilatantur, quae autem supra, contrahuntur.
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traduzione
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135. La lingua s'innerva nell'esofago, la prima cavit? in cui confluisce tutto ci? che viene ingerito dalla bocca. A
sua volta l'esofago, limitato ai due lati dalle tonsille, sfocia nella parte pi? arretrata e pi? interna del palato e grazie al
vivace movimento della lingua accoglie e deglutisce il cibo che, quasi spinto a forza, in esso discende e ci? realizza
dilatando le parti che sottostanno all'alimento che viene ingerito e contraendo quelle soprastanti.
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tutto
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