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autore
brano
 
Cicerone
De Natura Deorum, II, 151
 
originale
 
[151] Iam vero operibus hominum id est manibus cibi etiam varietas invenitur et copia. Nam et agri multa efferunt manu quaesita, quae vel statim consumantur vel mandentur condita vetustati, et praeterea vescimur bestiis et terrenis et aquatilibus et volantibus partim capiendo, partim alendo. Efficimus etiam domitu nostro quadripedum vectiones, quorum celeritas atque vis nobis ipsis adfert vim et celeritatem. Nos onera quibusdam bestiis, nos iuga inponimus; nos elephantorum acutissumis sensibus, nos sagacitate canum ad utilitatem nostram abutimur; nos e terrae cavernis ferrum elicimus, rem ad colendos agros necessariam, nos aeris, argenti, auri venas penitus abditas invenimus et ad usum aptas et ad ornatum decoras. Arborum autem confectione omnique materia et culta et silvestri partim ad calficiendum corpus igni adhibito et ad mitigandum cibum utimur, partim ad aedificandum, ut tectis saepti frigora caloresque pellamus.
 
traduzione
 
151. Inoltre l'attivit? dell'uomo, o meglio, delle sue mani, ? in grado di fornire grande variet? ed abbondanza di cibi. Molti sono i prodotti dei campi dovuti alla mano dell'uomo che o vengono subito consumati o vengono messi ad invecchiare: ad essi si devono aggiungere gli animali terrestri, acquatici e forniti di ali di cui ci nutriamo dopo averli catturati od allevati. Sottoponendoli alla nostra volont? siamo anche riusciti ad adibire i quadrupedi al nostro trasporto e sfruttando la loro forza e velocit? acquistiamo anche noi forza e velocit?. Su determinati animali carichiamo i nostri pesi ed imponiamo dei gioghi, volgiamo a nostro vantaggio gli acutissimi sensi degli elefanti e la sagacit? dei cani, strappiamo alla profondit? della terra il ferro, metallo indispensabile alla coltivazione dei campi, scopriamo remotissime vene di rame, d'argento e d'oro utili ad un tempo ed adatte ad ornarci, tagliamo gli alberi crescenti allo stato selvaggio o che noi stessi abbiamo coltivati e del materiale che ne ricaviamo facciamo o legna da ardere, per cuocere i cibi e per riscaldarci, o legname da costruzione per proteggerci dalle intemperie.
 

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