[160] Sus vero quid habet praeter escam; cui quidem, ne putesceret, animam ipsam pro sale datam dicit esse Chrysippus; qua pecude, quod erat ad vescendum hominibus apta, nihil genuit natura fecundius. Quid multitudinem suavitatemque piscium dicam, quid avium; ex quibus tanta percipitur voluptas, ut interdum Pronoea nostra Epicurea fuisse videatur, atque eae ne caperentur quidem nisi hominum ratione atque sollertia; quamquam avis quasdam, et alites et oscines, ut nostri augures appellant, rerum augurandarum causa esse natas putamus.
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160. Quanto al maiale non serve ad altro che a fornir carne da mangiare, tanto che Crisippo afferma che gli fu
data persino un'anima invece del sale per impedirne la putrefazione. Proprio per queste sue straordinarie doti alimentari
la natura ha fatto di questo animale il pi? prolifico di tutti. Che dire poi dei delicato sapore di tante variet? di pesci? Che
dire degli uccelli, un cibo cosi raffinato da far sospettare che la nostra Provvidenza stoica sia stata alla scuola di
Epicuro? E si noti che gli uccelli si riescono a catturare solo grazie all'intelligenza e all'astuzia dell'uomo anche se
alcuni di essi - quelli che i nostri aruspici chiamano alites e oscines - hanno per noi la sola funzione di predire il futuro.
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