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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum, II, 163
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originale
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[163] multa cernunt haruspices, multa augures provident, multa oraclis declarantur, multa vaticinationibus, multa somniis, multa portentis; quibus cognitis multae saepe res [ex] hominum sententia atque utilitate partae, multa etiam pericula depulsa sunt. Haec igitur sive vis sive ars sive natura ad scientiam rerum futurarum homini profecto est nec ali cuiquam a dis inmortalibus data.
Quae si singula vos forte non movent, universa certe tamen inter se conexa atque coniuncta movere debebant.
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traduzione
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163. Molte cose scorgono gli aruspici, molte ne prevedono gli auguri, molte sono rivelate dagli oracoli, molte dai
vaticini, molte dai sogni, molte dai prodigi grazie ai quali molte vicende si sono risolte secondo i desideri degli uomini
ed a tutto loro vantaggio e molti pericoli sono stati scongiurati. Questa facolt?, sia essa una capacit? innata o un'arte o
un dono naturale, fu concessa dagli dei all'uomo, ed a lui solo, perch? fosse in grado di conoscere gli eventi futuri.
Anche se i singoli episodi non riescono a convincervi, presi nel loro insieme e considerati nei loro complessi e
vicendevoli rapporti avrebbero dovuto persuadervi.
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