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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum, II, 168
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originale
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[168] Haec mihi fere in mentem veniebant, quae dicenda putarem de natura deorum. Tu autem, Cotta, si me audias, eandem causam agas teque et principem civem et pontificem esse cogites et, quoniam in utramque partem vobis licet disputare, hanc potius sumas eamque facultatem disserendi, quam tibi a rhetoricis exercitationibus acceptam amplificavit Academia, potius huc conferas. Mala enim et impia consuetudo est contra deos disputandi, sive ex animo id fit sive simulate."
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traduzione
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168. Questo, pi? o meno, ? quanto mi sono ricordato ed ho creduto opportuno esporre sulla natura degli d?i.
Quanto a te, Cotta, se volessi darmi ascolto, dovresti trattare lo stesso tema memore della tua dignit? di primo cittadino
e di pontefice e avvalendoti della facolt? che la vostra scuola vi concede di considerare il pro ed il contro delle questioni
dovresti senz'altro assumere la mia stessa posizione e mettere a frutto in questa discussione quell'abilit? dialettica che
hai acquistato nelle scuole di retorica e che la pratica dell'Accademia ha vieppi? rafforzato. E' cattiva consuetudine
parlare contro gli d?i, che lo si faccia sia per convinzione, sia per un semplice pretesto.
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