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autore
brano
 
Cicerone
De Natura Deorum III,74
 
originale
 
[74] Sed exeamus e theatro, veniamus in forum! Sessum ite, precor! Quid ut iudicetur? Qui tabularium incenderit. Quod facinus occultius: at se Q. Sosius, splendidus eques Romanus, ex agro Piceno, fecisse confessus est. Qui transcripserit tabulas publicas; id quoque L. Alenus fecit, cum chirographum sex primorum imitatus est; quid hoc homine sollertius? Cognosce alias quaestiones, auri Tolossani, coniurationis Iugurthinae; repete superiora: Tubuli de pecunia capta ob rem iudicandam; posteriora: de incestu rogatione Peducaea; tum haec cotidiana: sicae, venena, peculatus, testamentorum etiam lege nova quaestiones. Inde illa actio OPE CONSILIOQUE TUO FURTUM AIO FACTUM ESSE; inde tot iudicia de fide mala, tutelae mandati, pro socio, fiduciae, reliqua, quae ex empto aut vendito aut conducto aut locato contra fidem fiunt, inde iudicium publicum rei privatae lege Plaetoria, inde everriculum malitiarum omnium, iudicium de dolo malo, quod C. Aquillius familiaris noster protulit; quem dolum idem Aquillius tum teneri putat, cum aliud sit simulatum, aliud actum.
 
traduzione
 
74. Ma usciamo dal teatro e rechiamoci al foro. Il pretore va ad occupare il suo scranno. Che cosa deve stabilire? Chi abbia incendiato l'archivio. Trattasi di un delitto alquanto misterioso, ma Quinto Sosio, un illustre cavaliere romano proveniente dall'agro Piceno, ha ammesso di essere lui il responsabile. Deve anche giudicare chi abbia falsificato gli atti pubblici. Anche di questo reato salta fuori il responsabile, Lucio Aleno che ha attuato la falsificazione imitando la scrittura dei primi sei segretari dei questore. Si pu? dare un uomo pi? solerte di costui? Considera gli altri processi: quelli dell'oro di Tolosa e della congiura giugurtina. Riesamina le cause dibattute in passato come quella intentata contro Tubulo per corruzione in giudizio e, pi? di recente, la rogazione di Peducco per un caso di incesto. Aggiungi i pi? recenti casi di aggressione ad opera di sicari, di veneficio, di peculato nonch? le questioni testamentarie suscitate da una legge recente. V'? poi la ben nota formula di accusa: ?Affermo che il furto ? avvenuto col tuo aiuto e per tua iniziativa ?; le numerose cause relative alla mala fede nell'esercizio della tutela, nell'adempimento di un mandato, nelle relazioni con un socio e nel rapporto fiduciario e tutti gli altri reati che si commettono ad onta della parola data nella compravendita e nella locazione. Viene quindi il caso della legge Pletoria sull'intervento di un pubblico procedimento giudiziario in una questione privata e quella che ? la rete di tutte le frodi, la causa per truffa, introdotta dal nostro amico Aquilio che ha luogo ogni qual volta si simula un fatto diverso da quello reale.
 

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