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brano
 
Cicerone
Brutus, 71
 
originale
 
[71] Et nescio an reliquis in rebus omnibus idem eveniat: nihil est enim simul et inventum et perfectum; nec dubitari debet quin fuerint ante Homerum poetae, quod ex eis carminibus intellegi potest, quae apud illum et in Phaeacum et in procorum epulis canuntur. quid, nostri veteres versus ubi sunt? quos olim Fauni vatesque canebant, cum neque Musarum scopulos nec dicti studiosus quisquam erat ante hunc ait ipse de se nec mentitur in gloriando: sic enim sese res habet. nam et Odyssia Latina est sic [in] tamquam opus aliquod Daedali et Livianae fabulae non satis dignae quae iterum legantur.
 
traduzione
 
71 E lo stesso forse avviene in tutte le altre cose; non vi ? infatti niente che venga insieme scoperto e portato a perfezione; e non si deve dubitare che vi siano stati poeti prima di Omero: lo si pu? desumere da quei carmi che, nei suoi poemi, vengono cantati durante i banchetti dei feaci e dei pro ci."' E i nostri antichi versi, dove sono? Quelli che una volta cantavano i Fauni e i vati, quando n? le rupi delle Muse ... n? alcuno prima di me fu appassionato intenditore di lettere. Cos? dice di s?, e non mente nel vantarsi: giacch? ? proprio cos?. L'Odissea latina ? come un'opera di Dedalo, e i lavori teatrali di Livio non meritano di venir letti pi? di una volta.
 

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