Cerca |
|
|
|
Progetto
Ovidio - database
|
|
|
|
autore
|
brano
|
|
Cicerone
|
Brutus, 91
|
|
originale
|
|
[91] Cum haec dixissem et paulum interquievissem: quid igitur, inquit, est causae, Brutus, si tanta virtus in oratore Galba fuit, cur ea nulla in orationibus eius appareat? quod mirari non possum in eis, qui nihil omnino scripti reliquerunt. Nec enim est eadem inquam, Brute, causa non scribendi et non tam bene scribendi quam dixerint. nam videmus alios oratores inertia nihil scripsisse, ne domesticus etiam labor accederet ad forensem--pleraeque enim scribuntur orationes habitae iam, non ut habeantur --;
|
|
traduzione
|
|
91 Detto questo, feci un attimo di pausa. ?Per quale motivo, allora,? disse Bruto ?se Galba ebbe tanto talento di
oratore, esso non compare minimamente nei suoi discorsi? Un simile contrasto, non posso certo avvertirlo in coloro che
non lasciarono assolutamente niente di scritto. ? ?Difatti: non ? la stessa, Bruto,? dissi ?la ra gione del non scrivere, e
quella di non scrivere cos? bene come si era parlato. Giacch? vediamo che certi oratori non hanno scritto niente per
indolenza, perch? alla fatica forense non se ne aggiungesse anche una domestica -infatti la maggior parte delle orazioni
si scrivono quando gi? sono state pronunciate, e non per poi pronunciarle -;
|
|
|
|
tutto
il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti,
ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski
|
|
|