[103] Utinam in Ti. Graccho Gaioque Carbone talis mens ad rem publicam bene gerendam fuisset quale ingenium ad bene dicendum fuit: profecto nemo his viris gloria praestitisset. sed eorum alter propter turbulentissumum tribunatum, ad quem ex invidia foederis Numantini bonis iratus accesserat, ab ipsa re publica est interfectus; alter propter perpetuam in populari ratione levitatem morte voluntaria se a severitate iudicum vindicavit. sed fuit uterque summus orator.
|
103 Oh, se in Tiberio Gracco e in Gaio Carbone al talento per il ben parlare si fosse accompagnata una pari
disposizione a ben governare lo stato! Certo nessuno avrebbe superato la gloria di questi uomini. Invece l'uno dallo
stato stesso venne ucciso, a causa del suo turbolentissimo tribunato, al quale era arrivato carico d'ira contro la gente di
buon sentire, per il risentimento in lui suscitato dalla vicenda del trattato di Numanzia; l'altro, per la continua
irresponsabilit? della sua azione nella parte popolare, si sottrasse con una morte volontaria alla severit? dei giudici. Ma
furono, tutti e due, oratori sommi.
|