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brano
 
Cicerone
Brutus, 135
 
originale
 
[135] Q. Metellus Numidicus et eius conlega M. Silanus dicebant de re publica quod esset illis viris et consulari dignitati satis. M. Aurelius Scaurus non saepe dicebat, sed polite; Latine vero in primis est eleganter locutus. quae laus eadem in A. Albino bene loquendi fuit; nam flamen Albinus etiam in numero est habitus disertorum; Q. etiam Caepio, vir acer et fortis, cui fortuna belli crimini, invidia populi calamitati fuit.
 
traduzione
 
135 Quinto Metello Numidico e il suo collega Marco Silano nelle deliberazioni politiche parlavano in maniera confacente a tali personaggi e alla dignit? consolare. Marco Aurelio Scauro non parlava spesso, ma lo faceva in modo forbito; si distingueva per l'eleganza e la purezza della sua dizione. Lo stesso pregio di un bel parlare ebbe Aulo Albino, quanto ad Albino il flamine, venne annoverato tra gli oratori facondi; e cos? anche Quinto Cepione, uomo energico e coraggioso, cui l'avversa fortuna in guerra fu motivo di accusa, e l'avversione del popolo di rovina.
 

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