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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Brutus, 247
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originale
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[247] Duo etiam Metelli, Celer et Nepos nihil in causis versati nec sine ingenio nec indocti hoc erant populare dicendi genus adsecuti. Cn. autem Lentulus Marcellinus nec umquam indisertus et in consulatu pereloquens visus est, non tardus sententiis, non in ops verbis, voce canora, facetus satis. C. Memmius L. f. perfectus litteris sed Graecis, fastidiosus sane Latinarum, argutus orator verbisque dulcis, sed fugiens non modo dicendi verum etiam cogitandi laborem, tantum sibi de facultate detraxit quantum imm inuit industriae.
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traduzione
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247 Poi i due Metelli, Celere e Nepote: non avevano esperienza di cause, ma non erano privi n? di talento n? di
cultura; si erano ben affermati nel genere che si chiama dell'eloquenza popolare. Mentre Gneo Lentulo Marcellino, che
mai si era mostrato poco facondo, nel consolato rivel? davvero una bella eloquenza: non gli mancavano la prontezza
nell'escogitare le idee n? la facilit? di parola, aveva una voce sonora, ed era abbastanza faceto. Gaio Memmio figlio di
Lucio aveva un'ottima competenza nelle lettere, ma in quelle greche: per quelle latine aveva solo disdegno; come
oratore era fine, e con un linguaggio piacevole; ma siccome rifuggiva non solo dalla fatica di parlare, ma anche da
quella di preparare i discorsi, impover? il proprio talento nella misura stessa in cui ridusse l'operosit?.?
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