Cerca |
|
|
|
Progetto
Ovidio - database
|
|
|
|
autore
|
brano
|
|
Cicerone
|
Brutus, 253
|
|
originale
|
|
[253] Qui[n] etiam in maxumis occupationibus ad te ipsum, inquit in me intuens, de ratione Latine loquendi accuratissume scripserit primoque in libro dixerit verborum dilectum originem esse eloquentiae tribueritque, mi Brute, huic nostro, qui me de illo maluit quam se dicere, laudem singularem; nam scripsit his verbis, cum hunc nomine esset adfatus: ac si, cogitata praeclare eloqui possent, nonnulli studio et usu elaboraverunt, cuius te paene principem copiae atque inventorem bene de nomine ac dignitate populi Romani meritum esse existumare debemus: hunc facilem et cotidianum novisse sermonem nunc pro relicto est habendum?
|
|
traduzione
|
|
253 anzi, in mezzo alle pi? gravi occupazioni, proprio a te? disse fis sandomi ?ha scritto con eccezionale
accuratezza sui criteri del buon parlare latino affermando in apertura dell'opera che la bont? delle scelte linguistiche ? il
fondamento dell'eloquenza; ed ha accordato, o mio Bruto, un eccezionale elogio a questo nostro amico, il quale ha
preferito che a parlare di lui fossi io invece che parlarne egli stesso; infatti, dopo essersi rivolto a lui per nome, ha scritto
queste parole: ?e se certuni attraverso lo studio e la pratica hanno conquistato la capacit? di dare egregia ed eloquente
espressione ai loro pensieri - e dobbiamo ritenere che tu, che sei praticamente l'iniziatore e lo scopritore di questo ricco
parlare ti sei reso grandemente meritevole nei confronti della fama e del prestigio del popolo romano -, la conoscenza di
questo linguaggio facile e colloquiale dovr? ora esser ritenuta cosa trascurabile???
|
|
|
|
tutto
il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti,
ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski
|
|
|