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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Brutus, 257
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originale
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[257] Credo; sed Atheniensium quoque plus interfuit firma tecta in domiciliis habere quam Minervae signum ex ebore pulcherrimum; tamen ego me Phidiam esse mallem quam vel optumum fabrum tignuarium. quare non quantum quisque prosit, sed quanti quisque sit ponderandum est; praesertim cum pauci pingere egregie possint aut fingere, operarii autem aut baiuli deesse non possint.
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traduzione
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257 Ci credo: ma anche agli ateniesi importava di pi? avere tetti robusti sulle loro abitazioni, piuttosto che una
bellissima statua d'avorio di Minerva; e tuttavia io preferirei esser Fidia piuttosto che il migliore dei carpentieri.
Pertanto bisogna considerare non quanto uno sia utile, ma quanto uno valga; tanto pi? che pochi sono in grado di
dipingere o scolpire in maniera egregia; di manovali e di facchini non ne possono invece mancare.
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