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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Brutus, 269
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originale
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[269] Ne T. quidem Postumius contemnendus in dicendo; de re publica vero non minus vemens orator quam bellator fuit, effrenatus et acer nimis, sed bene iuris publici leges atque instituta cognoverat.
Hoc loco Atticus: putarem te, inquit, ambitiosum esse, si, ut dixisti, ii quos iam diu conligis viverent. omnis enim commemoras, qui ausi aliquando sunt stantes loqui, ut mihi imprudens M. Servilium praeterisse videare.
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traduzione
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269 Quanto a eloquenza, neppure Tito Postumio era disprezzabile; se poi si trattava di politica, come oratore non
aveva meno ardore che come comb attente; era troppo violento e facile ai trasporti, ma conosceva bene le leggi e gli
ordinamenti del diritto pubblico. ? A questo punto Attico: ?Penserei? osserv? ?che sei mosso da interesse, come hai
detto, se fossero vivi quelli che gi? da tempo vai catalogando. Infatti tu ricordi tutti quelli che una volta o l'altra hanno
avuto il coraggio di mettersi in piedi per parlare in pubblico: tanto che mi pare sia per distrazione che hai tralasciato
Marco Servilio?."'
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