Cerca |
|
|
|
Progetto
Ovidio - database
|
|
|
|
autore
|
brano
|
|
Cicerone
|
Brutus, 284
|
|
originale
|
|
[284] Tum Brutus: Atticum se, inquit, Calvus noster dici oratorem volebat: inde erat ista exilitas quam ille de industria consequebatur.
Dicebat, inquam, ita; sed et ipse errabat et alios etiam errare cogebat. nam si quis eos, qui nec inepte dicunt nec odiose nec putide, Attice putat dicere, is recte nisi Atticum probat neminem. insulsitatem enim et insolentiam tamquam insaniam quandam orationis odit, sanitatem autem et integritatem quasi religionem et verecundiam oratoris probat. haec omnium debet oratorum eadem esse sententia.
|
|
traduzione
|
|
284 Allora Bruto: ?II nostro Calvo? disse ?voleva esser chiamato oratore attico; di l? veniva codesta ma grezza,
che egli ricercava a bella posta?. ?Diceva cos?;? risposi ?ma sbagliava lui, e induceva in errore anche altri. Giacch? se
uno ritiene che parlino atticamente coloro che parlano senza goffaggini, e senza risultare molesti o insopportabilmente
affettati, costui, giustamente, non potr? apprezzare nessuno che non sia attico. Infatti prova avversione per
l'insulsaggine e per la stravaganza come per una forma di demenza dell'orazione, mentre approva un gusto sano e
integro quasi come un segno della coscienziosit? e del decoro dell'oratore. Questo deve essere l'identico parere di tutti
gli oratori.
|
|
|
|
tutto
il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti,
ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski
|
|
|