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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Brutus, 328
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originale
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[328] Tum Brutus: ego vero, inquit, et ista, quae dicis, video qualia sint et Hortensium magnum oratorem semper putavi maxumeque probavi pro Messalla dicentem, cum tu afuisti.
Sic ferunt, inquam, idque declarat totidem quot dixit, ut aiunt, scripta verbis oratio. ergo ille a Crasso consule et Scaevola usque ad Paulum et Marcellum consules floruit, nos in eodem cursu fuimus a Sulla dictatore ad eosdem fere consules. sic Q. Hort ensi vox exstincta fato suo est, nostra publico.
Melius, quaeso, ominare, inquit Brutus.
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traduzione
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328 Allora Bruto: ?Mi ? ben chiara? disse ?la natura delle tue riserve; Ortensio, comunque, l'ho sempre ritenuto
un grande oratore, e ho avuto modo di apprezzarlo soprattutto quando ha difeso Messalla: ?Oh tu, allora, eri lontano da
Roma?. ?Questa ? l'opinione generale;? dissi ?e trova conferma nel discorso scritto, il quale, a quanto si dice, riproduce
parola per parola quello che effettivamente pronunci?. Dunque, egli fior? dal consolato di Crasso e di Scevola fino a
quello di Paolo e di Marcello; mentre io ho percorso la stessa carriera dalla dittatura di Silla fino, all'incirca, allo stesso
consolato. Cos? la voce di Ortensio si ? estinta in forza del suo personale destino, la mia in forza del destino dell'intera
comunit?.?
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