Cerca |
|
|
|
Progetto
Ovidio - database
|
|
|
|
autore
|
brano
|
|
Cesare
|
De bello civili III,65
|
|
originale
|
|
[65] Iamque Pompeiani magna caede nostrorum castris Marcellini appropinquabant non mediocri terrore illato reliquis cohortibus, et M. Antonius, qui proximum locum praesidiorum tenebat, ea re nuntiata cum cohortibus XII descendens ex loco superiore cernebatur. Cuius adventus Pompeianos compressit nostrosque firmavit, ut se ex maximo timore colligerent. Neque multo post Caesar significatione per castella fumo facta, ut erat superioris temporis consuetudo, deductis quibusdam cohortibus ex praesidiis eodem venit. Qui cognito detrimento eum animadvertisset Pompeium extra munitiones egressum, castra secundum mare munire, ut libere pabulari posset nec minus aditum navibus haberet, commutata ratione belli, quoniam propositum non tenuerat, castra iuxta Pompeium munire iussit.
|
|
traduzione
|
|
E gi? i Pompeiani si avvicinavano al campo di Marcellino con grande strage dei nostri e recando non poco terrore alle altre coorti, quando Marco Antonio, che era a capo del posto di presidio pi? vicino, annunciatagli la disfatta viene visto scendere dalle alture con dodici coorti. Il suo arrivo arrest? i Pompeiani e rincuor? i nostri, cosicch? si rinfrancarono dalla tremenda paura. E non molto dopo Cesare, non appena un segnale di fumo da fortino a fortino lo avvert?, secondo l'usanza dei tempi passati, giunse nel medesimo luogo con alcune coorti tratte dai presidi. Venuto a conoscenza della sconfitta sub?ta e visto che Pompeo era uscito dalle trincee e fortificava il campo lungo il mare per potere foraggiare liberamente e avere possibilit? di accesso alle navi, Cesare cambia il piano di guerra, poich? non aveva ottenuto gli scopi prefissati, e ordina di trincerarsi vicino a Pompeo.
|
|
|
|
tutto
il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti,
ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski
|
|
|