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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Svetonio
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Vita dei Cesari I (Cesare),42
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originale
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[42] Octoginta autem ciuium milibus in transmarinas colonias distributis, ut exhaustae quoque urbis frequentia suppeteret, sanxit, ne quis ciuis maior annis uiginti minorue + decem +, qui sacramento non teneretur, plus triennio continuo Italia abesset, neu qui senatoris filius nisi contubernalis aut comes magistratus peregre proficisceretur; neue ii, qui pecuariam facerent, minus tertia parte puberum ingenuorum inter pastores haberent. omnisque medicinam Romae professos et liberalium artium doctores, quo libentius et ipsi urbem incolerent et ceteri adpeterent, ciuitate donauit. de pecuniis mutuis disiecta nouarum tabularum expectatione, quae crebro mouebatur, decreuit tandem, ut debitores creditoribus satis facerent per aestimationem possessionum, quanti quasque ante ciuile bellum comparassent, deducto summae aeris alieni, si quid usurae nomine numeratum aut perscriptum fuisset; qua condicione quarta pars fere crediti deperibat. cuncta collegia praeter antiquitus constituta distraxit. poenas facinorum auxit; et cum locupletes eo facilius scelere se obligarent, quod integris patrimoniis exulabant, parricidas, ut Cicero scribit, bonis omnibus, reliquos dimidia parte multauit.
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traduzione
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42 Distribu? nelle colonie d'oltremare ottantamila cittadini, ma per assicurare nello stesso tempo alla capitale, cos? depauperata, una popolazione sufficiente, viet? ad ogni cittadino maggiore di vent'anni e minore di sessanta, a meno che fosse sotto le armi, di stare lontano dall'Italia per pi? di tre anni consecutivi; proib? ai figli dei senatori di andare all'estero, se non come membri dello stato maggiore o accompagnatori di un magistrato; volle infine che gli allevatori di bestiame avessero tra i loro pastori almeno un terzo di uomini liberi in pubere et?. A tutti coloro che esercitavano la medicina o insegnavano le arti liberali in Roma concesse la cittadinanza, perch? pi? volentieri prendessero residenza in citt? e ve ne attirassero altri. Quanto ai debiti, deludendo le speranze di abolizione, che spesso si diffondevano, stabil? che i debitori si accordassero con i creditori nello stimare le loro propriet? al prezzo che ciascuna era costata prima della guerra civile, deducendo dalla cifra dei loro debiti ci? che avevano pagato a titolo di interesse, sia in argento, sia in valori; queste disposizioni ridussero il credito di circa un quarto. Fece sciogliere tutte le associazioni, ad eccezione delle pi? antiche. Rese pi? dure le sanzioni contro i crimini, e poich? i ricchi tanto pi? facilmente si rendevano colpevoli in quanto se ne andavano in esilio senza perdere niente del loro patrimonio, stabil?, come riferisce Cicerone, che i parricidi fossero spogliati di tutti i loro beni, e tutti i colpevoli di altri delitti della met? del loro patrimonio.
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