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Progetto
Ovidio - database
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Svetonio
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Vita dei Cesari I (Cesare),60
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originale
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[60] Proelia non tantum destinato, sed ex occasione sumebat ac saepe ab itinere statim, interdum spurcissimis tempestatibus, cum minime quis moturum putaret; nec nisi tempore extremo ad dimicandum cunctatior factus est, quo saepius uicisset, hoc minus experiendos casus opinans nihilque se tantum adquisiturum uictoria, quantum [ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ] hostem fudit, quin castris quoque exueret: ita [ut] nullum spatium perterritis dabat. ancipiti proelio equos dimittebat et in primis suum, quo maior permanendi necessitas imponeretur auxilio fugae erepto.
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traduzione
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60 Attaccava battaglia non tanto ad un'ora stabilita, ma secondo l'occasione e spesso durante la marcia, talvolta nelle peggiori condizioni di tempo, quando nessuno credeva che si sarebbe mosso. Soltanto negli ultimi tempi si fece pi? esitante a combattere: pensava infatti che quanto pi? spesso aveva vinto, tanto meno doveva esporsi al caso e che un'eventuale vittoria non gli avrebbe reso pi? di quanto avrebbe potuto togliergli una sconfitta. Non mise mai in fuga il nemico, senza poi aver conquistato il suo accampamento: in tal modo non dava scampo a quelli che gi? erano in preda al terrore. Quando la battaglia era incerta, faceva allontanare i cavalli, il suo per primo: cos? costringeva tutti a resistere ad ogni costo, dal momento che aveva sottratto le risorse della fuga.
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