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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Svetonio
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Vita dei Cesari I (Cesare),65
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originale
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[65] Militem neque a moribus neque a fortuna probabat, sed tantum a uiribus, tractabatque pari seueritate atque indulgentia. non enim ubique ac semper, sed cum hostis in proximo esset, coercebat: tum maxime exactor grauissimus disciplinae, ut neque itineris neque proelii tempus denuntiaret, sed paratum et intentum momentis omnibus quo uellet subito educeret. quod etiam sine causa plerumque faciebat, praecipue pluuiis et festis diebus. ac subinde obseruandum se admonens repente interdiu uel nocte subtrahebat, augebatque iter, ut serius subsequentis defetigaret.
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traduzione
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65 Non giudic? mai il soldato n? per la sua moralit?, n? per la sua fortuna, ma soltanto per il suo valore, e lo trattava sia con severit?, sia con indulgenza. Non era per? esigente sempre e dappertutto, ma solo quando il nemico era vicino: allora, soprattutto, pretendeva la massima disciplina. Non faceva conoscere n? l'ora della marcia, n? quella del combattimento, ma tenendo l'esercito pronto e all'erta in ogni momento, poteva condurlo subito dove voleva. A volte lo faceva senza motivo, specialmente nei giorni di pioggia o di festa. Raccomandava alle sue truppe di tenerlo d'occhio, poi improvvisamente spariva, di giorno o di notte, e forzava la marcia per affaticare la colonna che lo seguiva.
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