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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Svetonio
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Vita dei Cesari I (Cesare),77
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originale
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[77] Nec minoris inpotentiae uoces propalam edebat, ut Titus Amp[r]ius scribit: nihil esse rem publicam, appellationem modo sine corpore ac specie. Sullam nescisse litteras, qui dictaturam deposuerit. debere homines consideratius iam loqui secum ac pro legibus habere quae dicat. eoque arrogantiae progressus est, ut haruspice tristia et sine corde exta quondam nuntiante futura diceret laetiora, cum uellet; nec pro ostento ducendum, si pecudi cor defuisset.
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traduzione
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77 Come scrive Tito Ampio, teneva pubblicamente discorsi che rivelavano non minore imprudenza: ?La Repubblica non ? che un nome vano, senza consistenza e senza realt?.-Silla, quando rinunci? alla dittatura, fu uno sprovveduto-Bisogna ormai che gli uomini mi parlino con pi? rispetto, che considerino legge quello che dico.? Arriv? ad un punto tale di arroganza che quando un aruspice annunci? che i presagi erano funesti e le vittime senza cuore, disse che ?sarebbero stati pi? lieti quando lui lo avesse voluto e che non si doveva considerare un prodigio il fatto che una bestia manchi di cuore?.
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