[68] Prima iuventa variorum dedecorum in famiam subiit. Sextus Pompeius ut effeminatum insectatus est; M. Antonius adoptionem avunculi stupro meritum; item L. Marci frater, quasi pudicitiam delibatam a Caesare Aulo etiam Hirtio in Hispania trecentis milibus nummum substraverit solitusque sit crura suburere nuce ardenti, quo mollior pilus surgeret. Sed et populus quondam universus ludorum die et accepit in contumeliam eius et adsensu maximo conprobavit versum in scaena pronuntiatum de gallo Matris Deum tympanizante: "Videsne, ut cinaedus orbem digito temperat?"
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68 Nella prima giovinezza corse il rischio di essere disonorato da diverse accuse: Sesto Pompeo lo accus? di essere un effeminato; Marco Antonio di essersi meritato l'adozione dello zio per le sue infami compiacenze; del pari Lucio Antonio, fratello di Marco, sostenne che egli, in Spagna aveva prostituito anche ad Aulo Irzio, per trecentomila sesterzi, la sua virt?, gi? macchiata da Cesare, e che aveva l'abitudine di bruciacchiarsi le gambe con un guscio di noce infiammato, perch? i peli crescessero pi? teneri. Ma anche il popolo un giorno, nel corso di giochi pubblici, unanime interpret? come un'ingiuria diretta ad Augusto e concorde applaud? le parole pronunciate sulla scena da un attore a proposito di un sacerdote di Cibele che suonava il timpano in suo onore: ?Non vedi come lo svergognato governa il disco con il dito??
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