LETTERATURA torna alla homepage
PRECICERONIANA CICERONIANA AUGUSTEA IMPERIALE RISORSE
     
Ovidio


  Cerca







Progetto Ovidio - forum

pls - prima d'inoltrare richieste in forum
leggete le condizioni e i suggerimenti del FORUM NETIQUETTE

FORUM APERTO
>>> qualche suggerimento per tradurre bene (da: studentimiei.it)

--- altri forum di consulenza: DISCIPULUS.IT - LATINORUM - LATINE.NET ---



Leggi il messaggio

Mittente:
Bukowski
Re: URGENTISSIMA! entro le 22 / 22.15   stampa
Data:
09/04/2002 21.45.40




Rispondi a questo messaggio  rispondi al msg

Scrivi un nuovo messaggio  nuovo msg

Cerca nel forum  cerca nel forum

Torna all'indice del forum  torna all'indice
Livio, Storia di Roma, XXIV, 28

[28] In hac turbatione rerum in contionem uocari placuit; ubi cum alii alio tenderent nec procul seditione res esset, Apollonides, principum unus, orationem salutarem ut in tali tempore habuit: nec spem salutis nec perniciem propiorem unquam ciuitati ulli fuisse. si enim uno animo omnes uel ad Romanos uel ad Carthaginienses inclinent, nullius ciuitatis statum fortunatiorem ac beatiorem fore; si alii alio trahant res, non inter Poenos Romanosque bellum atrocius fore quam inter ipsos Syracusanos, cum intra eosdem muros pars utraque suos exercitus, sua arma, suos habitura sit duces. itaque, ut idem omnes sentiant, summa ui agendum esse. utra societas sit utilior, eam longe minorem ac leuioris momenti consultationem esse; sed tamen Hieronis potius quam Hieronymi auctoritatem sequendam in sociis legendis, uel quinquaginta annis feliciter expertam amicitiam nunc incognitae, quondam infideli praeferendam. esse etiam momenti aliquid ad consilium quod Carthaginiensibus ita pax negari possit, ut non utique in praesentia bellum cum eis geratur; cum Romanis extemplo aut pacem aut bellum habendum. quo minus cupiditatis ac studii uisa est oratio habere, eo plus auctoritatis habuit. adiectum est praetoribus ac delectis senatorum militare etiam consilium; iussi et duces ordinum praefectique auxiliorum simul consulere. cum saepe acta res esset magnis certaminibus, postremo, quia belli cum Romanis gerendi ratio nulla apparebat, pacem fieri placuit mittique legatos ad rem cum eis confirmandam.

28. In questa grande confusione politica, fu decisa la convocazione di un'assemblea popolare. Si manifestarono tendenze opposte e la situazione sembrava dover degenerare da un momento all'altro in sedizione, quando Apollonide, uno dei maggiorenti, inizi? un discorso che fu il pi? sensato possibile in una situazione del genere. Disse che nessuna citt? era mai stata tanto vicina alla speranza di salvarsi e alla sua totale distruzione. Se infatti si fosse manifestato un unico orientamento politico in tutti - o a favore dei Romani o a favore dei Cartaginesi - quella sarebbe stata la situazione pi? felice e fortunata per una citt?. Ma siccome gli uni volevano andare da una parte, gli altri dall'altra, la guerra che sarebbe scoppiata tra i Siracusani sarebbe stata pi? crudele di quella che c'era tra Cartaginesi e Romani: all'interno di un'unica cinta muraria entrambi i partiti avrebbero avuto loro eserciti, loro armi, loro comandanti. Quindi bisognava agire con molta fermezza perch? Siracusa esprimesse un unico orientamento politico: quale tra le due alleanze fosse pi? utile, era questione di importanza molto minore e meno significativa. Tuttavia, nello scegliere gli alleati, bisognava seguire pi? il prestigioso esempio di Ierone che quello di Ieronimo. E certo bisognava privilegiare un'amicizia della quale si era fatta felice esperienza per cinquant'anni a una che in quel momento non si conosceva, ma che nel passato si era rivelata poco affidabile. C'era inoltre da valutare un altro fatto di qualche importanza: si poteva negare la pace ai Cartaginesi senza che ci? comportasse di necessit?, almeno per il momento, stato di guerra con loro. Con i Romani ci sarebbe stata, fin dal primo istante, o guerra o pace. Quanto minore sembr? lo spirito di parte di quel discorso, tanto maggior ascendente esso ebbe. Fu aggregato ai pretori e ad un gruppo scelto di senatori anche un consiglio di guerra, nel quale furono chiamati a partecipare alle decisioni anche gli ufficiali oltre ai comandanti delle milizie ausiliarie. La questione fu pi? volte discussa, anche con grande accanimento, e alla fine, poich? non si trovava un solo fondato motivo per essere in guerra con i Romani, si decise di stringere un patto di pace con loro e di mandare degli ambasciatori per confermare la decisione.

Trad. Mazzocato, Newton
  URGENTISSIMA! entro le 22 / 22.15
      Re: URGENTISSIMA! entro le 22 / 22.15
         Re: URGENTISSIMA! entro le 22 / 22.15
            Re: URGENTISSIMA! entro le 22 / 22.15
 

aggiungi questa pagina ai preferiti aggiungi ai preferiti imposta progettovidio come pagina iniziale imposta come pagina iniziale  torna su

tutto il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti, ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski

  HOMEPAGE

  SEGNALA IL SITO

  FAQ 


  NEWSGROUP

%  DISCLAIMER  %

ideatore, responsabile e content editor NUNZIO CASTALDI (bukowski)
powered by uapplication.com

Licenza Creative Commons
i contenuti di questo sito sono coperti da Licenza Creative Commons