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Bukowski
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Data:
10/04/2002 0.30.22
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A Marcello - una volta espugnata Siracusa, citt? rinomata per la bellezza architettonica [ho congiunto cos? l'endiadi "opibus et ornatu"] - non sembr? degno del buon nome del popolo romano violare o abbattere tale bellezza, da cui, a suo parere [ho reso cos? "videtur"], non sarebbe provenuta alcuna particolare minaccia a Roma. E cos?, i suoi soldati ricevettero l'ordine d'aver riguardo [e quindi di non abbattere] di tutti gli edifici, pubblici e privati, sacri e profani, tal che [ita ut] c'era l'impressione [videretur] ch'egli vi fosse giunto con l'esercito non per guerreggiare contro Siracusa, bens? (piuttosto) per difenderla. (Marcello) era d'opinione [ei videbatur], nella vittoria, di deportare a Roma solo quelle cose che potessero contribuire alla bellezza di Roma, ma di non spogliare completamente la citt? sconfitta [in questo caso, appunto Siracusa], affinch? i Romani non apparissero dei rapaci predatori [trad. libera di "ut viderentur non plane expoliare volouisse (suppongo: voluisse) Romani", di chiaro senso].
Trad. Bukowski
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