Data:
14/04/2002 20.29.24
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Il tuo brano ? tratto, con qualche modifica, da Sallustio, Guerra giugurtina, 54 passim
Dopo aver passato in rassegna [recognitis] i gravi accadimenti della citt? di Roma, Sallustio, famoso storico, allestisce il seguente confronto tra Cesare e catone [lett. cos? confronta?]. Cesare veniva stimato per la prodigalit? e la generosit?, Catone per l'integrit? della (propria) vita. Il primo [quello, Cesare] acquist? lustro [clarus factus est] con l'umanit? e l'inclinazione alla piet?, al secondo [a questo] il rigore aveva aggiunto dignit?. Cesare ebbe acquistato gloria con il danaro [dando, con il dare (denaro)], con il soccorrere, con il perdonare, Catone con il nulla concedere. Uno era [lett. nell'uno era] il rifugio agli sventurati, l'altro [lett. nell'altro] la rovina ai malvagi. Del primo era lodata l'indulgenza del secondo la fermezza. Cesare, dedito a (fare) gl'interessi degli amici, trascurava i propri, e non rifiutava nulla che meritasse di essere donato; per s? desiderava una grande potenza, un esercito, una guerra nuova in cui potesse risplendere il suo valore. Catone invece ambiva la misura, il decoro, ma soprattutto la severit?. Preferiva essere che sembrare [lett. essere considerato] buono, cos?, quanto meno cercava la gloria, tanto pi? quella lo seguiva.
Trad. Bukowski
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