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Mittente:
Bukowski
Re: traduzione metamorfosi di ovidio   stampa
Data:
16/04/2002 15.13.59




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Ovidio, Metamorfosi, IV, 128-166 [la traduzione ? sotto l'originale latino]

'Ecce metu nondum posito, ne fallat amantem,
illa redit iuvenemque oculis animoque requirit,
quantaque vitarit narrare pericula gestit; 130
utque locum et visa cognoscit in arbore formam,
sic facit incertam pomi color: haeret, an haec sit.
dum dubitat, tremebunda videt pulsare cruentum
membra solum, retroque pedem tulit, oraque buxo
pallidiora gerens exhorruit aequoris instar, 135
quod tremit, exigua cum summum stringitur aura.
sed postquam remorata suos cognovit amores,
percutit indignos claro plangore lacertos
et laniata comas amplexaque corpus amatum
vulnera supplevit lacrimis fletumque cruori 140
miscuit et gelidis in vultibus oscula figens
"Pyrame," clamavit, "quis te mihi casus ademit?
Pyrame, responde! tua te carissima Thisbe
nominat; exaudi vultusque attolle iacentes!"
ad nomen Thisbes oculos a morte gravatos 145
Pyramus erexit visaque recondidit illa.
'Quae postquam vestemque suam cognovit et ense
vidit ebur vacuum, "tua te manus" inquit "amorque
perdidit, infelix! est et mihi fortis in unum
hoc manus, est et amor: dabit hic in vulnera vires. 150
persequar extinctum letique miserrima dicar
causa comesque tui: quique a me morte revelli
heu sola poteras, poteris nec morte revelli.
hoc tamen amborum verbis estote rogati,
o multum miseri meus illiusque parentes, 155
ut, quos certus amor, quos hora novissima iunxit,
conponi tumulo non invideatis eodem;
at tu quae ramis arbor miserabile corpus
nunc tegis unius, mox es tectura duorum,
signa tene caedis pullosque et luctibus aptos 160
semper habe fetus, gemini monimenta cruoris."
dixit et aptato pectus mucrone sub imum
incubuit ferro, quod adhuc a caede tepebat.
vota tamen tetigere deos, tetigere parentes;
nam color in pomo est, ubi permaturuit, ater, 165
quodque rogis superest, una requiescit in urna.'
Desierat: mediumque fuit breve tempus, et orsa est
dicere Leuconoe: vocem tenuere sorores.

Ed ecco che, ancora impaurita, per non deludere l'amato,
lei ritorna e con gli occhi e il cuore cerca il giovane,
impaziente di narrargli a quanti pericoli ? sfuggita.
Ma se riconosce il luogo e la forma della pianta,
la rende incerta il colore dei frutti: in forse se sia quella.
Ancora in dubbio, vede un corpo agonizzante che palpita a terra
in mezzo al sangue; arretra e, col volto pi? pallido del legno
di bosso, rabbrividisce come s'increspa il mare,
se una brezza leggera ne sfiora la superficie.
Ma dopo un attimo, quando in lui riconosce il suo amore,
in pianto disperato si percuote le membra innocenti,
si strappa i capelli abbracciata al corpo dell'amato,
colma la ferita di lacrime, confonde il pianto
col sangue suo e, imprimendo baci su quel volto gelido,
grida: "Quale sventura, quale, P?ramo, a me ti ha strappato?
P?ramo, rispondi! Tisbe, ? la tua amatissima Tisbe
che ti chiama. Ascoltami, solleva questo tuo volto inerte!".
Al nome di Tisbe P?ramo lev? gli occhi ormai appesantiti
dalla morte e, come l'ebbe vista, per sempre li richiuse.
Solo allora lei riconobbe la sua veste e scorse il fodero
d'avorio privo del pugnale: "La tua, la tua mano e il tuo amore
ti hanno perso, infelice! Ma per questo anch'io ho mano ferma,"
disse, "e ho il mio amore: mi dar? lui la forza d'uccidermi.
Nell'oblio ti seguir?; si dir? che per sciagura fui io causa
e compagna della tua fine. Solo dalla morte, ahim?, potevi
essermi strappato, ma neanche da quella potrai esserlo ora.
Pur travolti dal dolore esaudite almeno, voi che genitori
siete d'entrambi, la preghiera che insieme vi rivolgiamo:
non proibite che nello stesso sepolcro vengano composte
le salme di chi un amore autentico e l'ora estrema un?.
E tu, albero che ora copri coi tuoi rami il corpo sventurato
d'uno solo di noi e presto coprirai quelli di entrambi,
serba un segno di questo sacrificio e mantieni i tuoi frutti
sempre parati a lutto in memoria del nostro sangue!"
Questo disse, e rivolto il pugnale sotto il suo petto,
si lasci? cadere sulla lama ancora calda di sangue.
E almeno la preghiera commosse gli dei, commosse i genitori:
per questo il colore delle bacche, quando sono mature, ? nero
e ci? che resta del rogo in un'urna unica riposa?.
Aveva terminato. Ci fu una breve pausa, poi cominci?
Leuc?noe a raccontare: le sorelle fecero silenzio.

Trad. database progettovidio
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      Re: traduzione metamorfosi di ovidio
 

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