Data:
17/04/2002 13.16.25
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Cicerone, Pro Milone, 76-77-78 [la traduzione ? sotto il testo latino]
XXVIII. 76. Quamquam haec quidem iam tolerabilia videbantur, etsi aequabiliter in rem publicam, in privatos, in longinquos, in propinquos, in alienos, in suos inruebat; sed nescio quo modo iam usu obduruerat et percalluerat civitatis incredibilis patientia. Quae vero aderant iam et impendebant, quonam modo ea aut depellere potuissetis aut ferre? Imperium ille si nactus esset,--omitto socios, exteras nationes, reges, tetrarchas; vota enim faceretis, ut in eos se potius immitteret quam in vestras possessiones, vestra tecta, vestras pecunias:--pecunias dico? a liberis (me dius fidius) et a coniugibus vestris numquam ille effrenatas suas libidines cohibuisset. Fingi haec putatis, quae patent, quae nota sunt omnibus, quae tenentur? servorum exercitus illum in urbe conscripturum fuisse, per quos totam rem publicam resque privatas omnium possideret? 77. Quam ob rem si cruentum gladium tenens clamaret T. Annius: 'Adeste, quaeso, atque audite, cives: P. Clodium interfeci; eius furores, quos nullis iam legibus, nullis iudiciis frenare poteramus, hoc ferro et hac dextera a cervicibus vestris reppuli, per me ut unum ius, aequitas, leges, libertas, pudor, pudicitia in civitate maneret!' esset vero timendum, quonam modo id ferret civitas! Nunc enim quis est qui non probet, qui non laudet, qui non unum post hominum memoriam T. Annium plurimum rei publicae profuisse, maxima laetitia populum Romanum, cunctam Italiam, nationes omnis adfecisse et dicat et sentiat? Non queo vetera illa populi Romani gaudia quanta fuerint iudicare: multas tamen iam summorurn imperatorum clarissimas victorias aetas nostra vidit, quarum nulla neque tam diuturnam attulit laetitiam nec tantam. 78. Mandate hoc memoriae, iudices. Spero multa vos liberosque vestros in re publica bona esse visuros: in eis singulis ita semper existimabitis, vivo P. Clodio nihil eorum vos visuros fuisse. In spem maximam, et (quem ad modum confido) verissimam sumus adducti, hunc ipsum annum, hoc ipso summo viro consule, compressa hominum licentia, cupiditatibus fractis, legibus et iudiciis constitutis, salutarem civitati fore. Num quis est igitur tam demens, qui hoc P. Clodio vivo contingere potuisse arbitretur? Quid? ea quae tenetis, privata atque vestra, dominante homine furioso quod ius perpetuae possessionis habere potuissent? XXIX. Non, timeo, iudices, ne odio inimicitiarum mearum inflammatus libentius haec in illum evomere videar quam verius. Etenim si praecipuum esse debebat, tamen ita communis erat omnium ille hostis, ut in communi odio paene aequaliter versaretur odium meum. Non potest dici satis, ne cogitari quidem, quantum in illo sceleris, quantum exiti fuerit.
XXVIII 76 Questa situazione sembrava ormai tollerabile, anche se in egual modo attaccava violentemente la repubblica, i cittadini privati, gli stranieri, i parenti, gli estranei, gli intimi; non so come, lo spirito di sopportazione della citt?, davvero incredibile, sembrava divenuto indifferente e insensibile per l'abitudine. Come avreste potuto sopportare o neutralizzare gli atti di prepotenza di allora o quelli che gi? ci minacciavano? Se egli avesse ottenuto la carica di pretore - tralascio gli alleati, i paesi stranieri, i re, i tetrarchi; infatti avreste fatto dei voti perch? scatenasse la sua ira contro quelli, piuttosto che contro i vostri possedimenti, le vostre case, il vostro denaro - denaro, dico? Non avrebbe mai tenuto a freno i pi? bassi istinti verso i vostri figli, Dio ci assista, e verso le vostre mogli! Vi sembrano immaginarie cose che sono evidenti, che sono note a tutti, che si possono toccare con mano, e, cio? che avrebbe arruolato un esercito di servi in citt?, con cui entrare in possesso dell'intero stato e dei beni privati di tutti? 77 Pertanto, se Tito Annio, tenendo in mano un pugnale grondante di sangue, gridasse: ?Prestate attenzione, vi prego, e ascoltatemi, cittadini! Io ho ucciso Publio Clodio, io ho respinto dalle vostre teste, con questo coltello e con questa destra, i suoi gesti inconsulti, che non potevamo frenare n? con leggi, n? con tribunali, cos? che per solo mio merito in questa citt? regneranno il diritto, la giustizia, le leggi, la libert?, l'onest? e il rispetto reciproco?, si dovrebbe davvero temere la reazione della gente? Chi ora, infatti, non esprimerebbe la sua approvazione, chi non si complimenterebbe, chi non direbbe e non sentirebbe nell'animo che a memoria d'uomo Tito Annio ? stato il pi? utile allo stato, e ha recato la pi? grande gioia al popolo di Roma, all'Italia intera e a tutte le genti? Non posso valutare l'intensit? delle antiche gioie del popolo romano; eppure il nostro tempo ne ha viste di vittorie a opera di comandanti eccezionali, una pi? famosa dell'altra, ma nessuna di queste ha portato un'allegria cos? intensa e profonda. Ricordatevelo, giudici. 78 Io spero che voi e i vostri figli assisterete a molti avvenimenti felici nella repubblica; in ognuna di quelle gioiose circostanze, sempre penserete che, vivo Publio Clodio, non avreste avuto nessuna di quelle gioie. Visto che quest'uomo eccezionale sar? console, che ? stata frenata la dissolutezza degli uomini, che si sono infrante le loro passioni, che si sono creati leggi e tribunali, abbiamo una speranza grandissima e, io credo, fondata che questo stesso anno sar? salutare per la citt?. C'? forse qualcuno tanto stupido da credere che sarebbe stato lo stesso se Publio Clodio fosse ancora vivo? E che? Quale certezza di continuare a possedere i beni, strettamente personali e vostri, avreste potuto avere, con un pazzo furioso come lui a fare il bello e il cattivo tempo? XXIX Io non temo, giudici, di sembrare uno che, acceso dal risentimento per inimicizie personali, vomita parole di fuoco contro di lui, pi? per soddisfazione mia che per amore della verit?. Infatti, anche se in me era l'odio personale a prevalere, egli era comunque un nemico di tutti, tanto che i miei sentimenti ostili si riflettevano, quasi con la stessa intensit?, nell'odio comune. Non ? possibile spiegare a parole con sufficiente chiarezza, neppure immaginare, quanta scelleratezza fosse in lui, quanta capacit? distruttiva.
Trad. database progettovidio
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