Data:
17/04/2002 15.59.58
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I 11 Mentre tu indugi, Cinzia, negli ozi di Baia l?, dove lungo la riva d'Ercole s'adagia un sentiero, e contempli quel mare che toccava il regno di Tesproto e ora ? vicino al nobile Miseno, sorge in te un pensiero per me, che trascorro memori notti? Resta all'estremo bordo dell'amor tuo uno spazio per me? O un Non-so-chi, mio rivale, con simulati affetti, ti ha gi? strappata, Cinzia, ai nostri canti? Oh se piuttosto, fidando negli esili remi, ti trattenessi in piccioletta barca sul lago di Lucrino, o te tenesse prigioniera nell'onda lieve di Teutrante la corrente, che facile asseconda il moto alterno delle braccia, piuttosto che permetterti di udire i suadenti sussurri d'un altro, mollemente adagiata sulla silente riva! Cos?, se nessuno la sorveglia, la donna s'abbandona, pronta a tradire, n? pi? rammenta i comuni giuramenti: non perch? mi sia ignota la tua specchiata fama, io parlo, ma perch? in questa terra ogni amore ? in pericolo. Tu mi perdonerai, se una punta di tristezza ti verr? dai miei versi: ? colpa del timore. Conta di pi?, per me, la cura di una madre amata? Senza di te, ha senso la mia vita? Tu sola sei la mia casa, Cinzia, tu sola i miei parenti, tu sola tutti gli istanti della mia letizia. Se intristito verr? tra i miei amici, oppure lieto, comunque sia, sempre dir?: ?La causa ? stata Cinzia?. Ma tu abbandona, e subito, questa corrotta Baia: per molti questa spiaggia sar? la causa dell'addio, questa spiaggia, da sempre nemica alle oneste fanciulle: alla malora l'acque di Baia, infamia dell'Amore!
Trad. Mondadori
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