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Bukowski
Re: Traduzione Letterale/Curzio Rufo   stampa
Data:
21/04/2002 20.40.54




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Curzio Rufo, Storia di alessandro magno, V, 1 passim

Alexander Babyloniam victor ingreditur. Magna pars Babyloniorum constiterat in muris avida cognoscendi novum regem; plures obviam egressi sunt: inter quos Bagophanes, arcis et regiae pecuniae custos, ne studio a Mazaeo vinceretur, totum iter floribus coronisque constraverat argenteis altaribus utroque latere dispositis, quae non ture modo, sed omnibus odoribus cumulaverat. Dona eum sequebantur greges pecorum equorumque, leones quoque et pardales caveis praeferebantur. Magi deinde suo more carmen canentes, post hos Chaldaei, Babyloniorumque non vates modo, sed etiam artifices cum fidibus sui generis ibant. Laudes hi regum canere soliti, Chaldaei siderum motus et statas vices temporum ostendere. Equites deinde Babylonii, suo equorumque cultu ad luxuriam magis quam ad magnificentiam exacto ultimi ibant. Rex armatis stipatus oppidanorum turbam post ultimos pedites ire iussit: ipse cum curru urbem ac deinde regiam intravit. Postero die supellectilem Darei et omnem pecuniam recognovit.


Alessandro fa il suo ingresso in Babilonia da vincitore. Una buona parte di Babilonesi si era accalcata sulle mura desiderosa di conoscere il nuovo re. Molti (invece gli) uscirono incontro. Tra costoro, Bagofane - custode della rocca e dell'erario regale - per non esser secondo [lett. per non esser vinto, superato] a Mazaeo in abnegazione [studio], aveva cosparso la via [iter] di fiori e corone, con altari d'argento disposti su entrambi i lati (della strada), che aveva riempito non solo d'incenso, ma anche di tutti gli aromi.
Gli venivan dietro le offerte (sacrificali) [dona], greggi di pecore e cavalli; lo precedevano invece leoni e pantere in gabbia [caveis]. Seguivano, poi, i sacerdoti [magi], che - secondo il loro costume - intonavano un inno sacro, e dopo di loro, seguivano i Caldei, e non solo luminari e vati dei Babilonesi, ma anche esperti suonatori di lire, dalla forma particolare [sui generis]. Costoro solevano intonare le lodi dei re, mentre i Caldei eran soliti pronosticare il moto astrale e l'avvicendarsi delle stagioni. Chiudevano il corteo [deinde? ultimi ibant] i cavalieri babilonesi, con il caratteristico lustro dei cavalli, che tende pi? all'effetto raffinato [luxuriam] che a quello di potenza [magnificentiam].
Il re, scortato da uomini armati, diede ordine che la folla dei cittadini venisse (nel corteo) dopo la fanteria di retroguardia [ultimos pedites], e lui stesso entr?, col cocchio, (prima) in citt?, quindi nella reggia. Il giorno successivo, pass? in rassegna l'equipaggiamento e l'intera ricchezza di Dario.

Trad. Bukowski
  Traduzione Letterale/Curzio Rufo
      Re: Traduzione Letterale/Curzio Rufo
 

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