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Mittente:
Bukowski
Re: cicero   stampa
Data:
22/04/2002 2.39.43




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Cicerone, Libri accademici, I, 4 passim

Dunque, Varrone esord? con queste parole: "Credo che Socrate [lett. Socrate mi sembra?] - ma la cosa (oramai) ? pacifica per tutti - sia stato il primo a divincolare [avocavisse] la ricerca del sapere [philosophiam] dai problemi [rebus] occulti e per loro stessa natura inestricabili - cruccio dei presocratici [lett. nei quali furono occupati tutti i filosofi prima di lui; i pre-socratici, appunto] - e ad indirizzarla alla vita degli uomini [communem] [potremmo elegantemente, e molto liberamente, tradurre: ? divincolare la filosofia dall'astrusa metafisica? e indirizzarla all'etica], tal che rivolgeva la sua indagine [ut? quaereret] ai vizi e alle virt?, insomma (alla ricerca di cosa fosse) il bene e il male [lett. alle cose buone?], mentre era d'opinione che le cose celesti o erano troppo lontane dalla nostra capacit? di discernimento o, qualora fossero state senza mistero per la nostra conoscenza, erano tuttavia inutili ad una buona condotta di vita.
Costui [hic: Socrate] argomenta ci?, praticamente [fere] in tutti i suoi discorsi - riportati per iscritto, in testimonianze varie e numerose - dai suoi discepoli [qui audierunt illum: l'espressione, idiomatica, significa appunto essere discepolo di qualcuno]: che non affermava alcuna verit? [lett. nulla], che si limitava a confutare gli altri [lett. confutava?], che diceva di non sapere nulla se non di s? stesso [il "conosci te stesso"] e, in questo punto, era superiore agli altri, i quali - pur non sapendo - credevano di sapere, mentr'egli sapeva solo di non sapere, ed era quella la ragione per la quale riteneva (a buon diritto) esser stato considerato, dall'oracolo di Apollo, l'uomo pi? sapiente in assoluto: perch? all'uomo ? concessa quest'unica sapienza: non credere di sapere ci? che (in effetti) non si sa [l'indagine socratica insiste su questo punto: il conosci te stesso ? l'indagine sui limiti e le possibilit? effettive degli uomini].
Visto che affermava ci? di continuo, rimanendo saldo a questa sua convinzione, (potremmo dire che) il suo insegnamento consisteva esclusivamente (tantum) nel tessere le lodi della virt? e nel tentativo di coinvolgere tutti (gli uomini) nell'espletamento della virt? (stessa), come si pu? evincere dai testi dei socratici e soprattutto (da quelli) di Platone".

Trad. Bukowski
  cicero
      Re: cicero
 

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