Data:
23/04/2002 20.33.40
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Hai ragione, mi era sfuggita. saluti
Velleio Patercolo, Storia di Roma, II, 18-19 5 Sulpicius tribunus plebis, disertus, acer, opibus gratia amicitiis vigore ingenii atque animi celeberrimus, cum antea rectissima voluntate apud populum maximam quaesisset dignitatem quasi pigeret eum virtutum suarum et bene consulta ei male cederent, 6 subito pravus et praeceps se C. Mano post septuagesimum annum omnia imperia et omnis provincias concupiscenti addixit legemque ad populum tulit, qua Sullae imperium abrogaretur, C. Mario bellum decerneretur Mithridaticums aliasque leges perniciosas et exitiabiles neque tolerandas liberae civitati tulit. Quin etiam Q. Pompei consulis filium eundemque Sullae generum per emissarios factionis suae interfecit. [19] Tum Sulla contracto exercitu ad urbem rediit eamque armis occupavit, duodecim auctores novarum pessimarumque rerum, inter quos Manum cum filio et P. Sulpicio, urbe exturbavit ac lege lata exules fecit. Sulpicium etiam adsecuti equites in Laurentinis paludibus iugulavere, caputque eius erectum et ostentatum pro rostris velut omen imminentis proscriptionis fuit.
Quando il tribuno della plebe P. Sulpicio, buon parlatore, energico, ben noto per le sue ricchezze, il credito di cui godeva, le amicizie, il vigore della mente, la fermezza del carattere, che fino a quel momento aveva cercato di ottenere tra il popolo con grande onest? d'intenti le pi? alte cariche, d'un tratto, divenuto pessimo cittadino, quasi avesse in uggia le sue virt? e male lo ripagassero le buone iniziative, si appoggi? sconsideratamente a C. Mario, che all'et? di pi? che settant' anni mirava ad assicurarsi tutti i poteri e tutte le province, e present? al popolo una legge per togliere il comando a Silla, affidare la guerra mitridatica a Mario, e altre ancora ne propose, rovinose, funeste, intollerabili per una citt? libera. Per di pi? fece uccidere da emissari del suo partito il figlio del console Q. Pompeo, che era anche genero di Silla. Allora Silla, raccolto il suo esercito, torn? a Roma e l'occup? con le sue truppe, ne cacci? i dodici promotori delle pessime misure rivoluzionarie, tra i quali Mario con suo figlio e Sulpicio, poi, in forza di una legge da lui proposta, li fece bandire dalla citt?. In particolare, alcuni cavalieri raggiunsero Sulpicio nelle paludi di Laurento e lo sgozzarono: la sua testa alta su un palo e ben in mostra davanti ai rostri fu quasi il segno premonitore delle imminenti proscrizioni.
Trad. BUR
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