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Mittente:
Bukowski
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Re: 11 frasi
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Data:
24/04/2002 17.38.49
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Beh, in bokka al lupo, allora ;)
1.Triginta tyranni Socratem circumsteterunt nec potuerunt animum eius infringere (Sen.) I trenta tiranni minacciarono Socrate, e tuttavia non riuscirono [nec potuerunt] a corrompere la sua integrit? [animum]. 2.Peto a vobis ut me audiatis (Cic.) Vi chiedo di darmi ascolto. 3.Orator teneat oportet venas cuiusque generis,aetatis,ordinis,et eorum,apud quos aliquid aget aut erit acturus,mentis sensusque degustet (Cic.) L'oratore deve [costruzione di "oportet"] tastare il polso [teneat venas] (di persone) di qualunque specie, et?, classe sociale [ordinis] e (deve) intuire [degustet] il pensiero e i sentimenti di coloro ai quali tiene o sta per tenere [acturus erit, perifrastica per l' "incipienza" dell'azione] un discorso. 4.Aristides nonne ob eam causam expulsus est a patria,quod praeter modum iustus esset? (Cic.) Non ? forse vero che Aristide ? stato bandito dalla (propria) patria per il fatto [lett. per questo motivo (ob eam causam)? (ovvero) perch? (quod)] di essere troppo [praeter modum] probo? 5.Di tibi dent quaecumque optes (Plaut.) Gli dei esaudiscano i tuoi desideri! [lett. gli dei ti diano qualunque cosa tu desideri; entrambi congiuntivi, il primo "esortativo"; il secondo retto, caso non comune, da quaecumque] 6.Aeschines in Demosthenem invehitur,quod is septimo die post filiae mortem hostias immolavisset (Cic.) Eschine si scaglia contro Demostene, accusandolo di aver sacrificato [lett. perch? aveva?] a sette giorni dalla morte della figlia [lett. il settimo giorno dopo?]. 7.Difficile est dictu quanto in odio simus apud exteras nationes (Cic.) E' complicato esprimere a parole [lett. a dirsi] l'odio che le nazioni straniere provano nei nostri confronti [lett. quanto siamo in odio alle?]. 8.Orator noverit quot modis quidque dicatur (Cic.) L'oratore conosca in quante maniere e cosa si possa dire [lett. si dica]. 9.Aristides,cum animadvertisset quendam scribentem ut patria pelleretur,quaesisse ab eo dicitur quare id faceret aut quid Aristides commisisset,cur tanta poena dignus duceretur (Nep.) Si racconta che Aristide - avendo notato un tale che scriveva che fosse cacciato dalla patria [era la pratica dell'ostracismo: si scriveva, su un coccio, il nome della persona che si desiderava venisse esiliata] - gli domand? perch? lo stesse facendo o che cosa Aristide avesse commesso per essere ritenuto degno di una pena cos? estrema. 10.Constitit rex incertus quantum esset hostium (Liv.) Il re non riusc? a capacitarsi di quanto ammontassero i nemici. 11.In libro secundo quaesitum est quid esset rhetorice (Quint.) Nel secondo libro, si ? trattato della natura della retorica [di ci? che vien detto retoricamente].
Trad. Bukowski
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