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Mittente:
Bukowski
Re: Trad da Giustino   stampa
Data:
25/04/2002 17.18.54




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Filippo, figlio di Aminta, per un buon lasso di tempo [diu] non fu re, bens? tutore di (suo) nipote. Tuttavia, profilandosi contro la Macedonia minacce belliche ancor pi? gravi, e poich? la timorosa titubanza [expectatio] del giovane re diventava sempre pi? compromettente [serior], istigato dal popolo, si risolse a salire [lett. sal?] al trono. All'atto della sua presa di potere [lett. quando prese?], tutti riposero una grande speranza in lui, sia in virt? della sua grande intelligenza, che lo segnalava come una grande promessa [il senso ? semplice, ma la traduzione un po' farraginosa: lett. che prometteva un grande uomo], sia in virt? di antichi vaticini, che avevano profetizzato che, durante il regno di uno dei figli di Aminta, la regione macedone sarebbe assurta a grande floridezza. All'inizio del suo regno, molte popolazioni, come per una specie di accordo cospirativo, si erano raccolte, da diverse zone (dell'Asia) allo scopo di distruggere la Macedonia: d'altra parte, a Filippo non sfuggiva il fatto che era per lui impossibile affrontarli tutt'insieme. E cos?, ben pensando [ratus, da "reor"] di dover (come dire) "frantumare" i conflitti [anche qui, il senso ? tuttavia semplice: anche da quanto si evince nel seguito, lo stratagemma di Filippo consiste nello "sminuzzare" il pericolo bellico in tanti piccoli focolai], alcuni li risolse ricorrendo ad una tregua politica [parafrasi per "pactione"], altri li scongiura col denaro [redimit; ma sicura non sia "redemit"?], mentre affront? i pi? innocui.
Fatto ci?, spos? Olimpiade, la figlia del re dei Molossi. Quindi spodest? [regno privavit] il re Arriba, marito della sorella di Olimpiade [lett. che la sorella? aveva sposato: insomma, suo cognato acquisito] , e lo cacci? in esilio.
Durante l'assedio della citt? di Metona [lett. mentre stava assendiando?], una freccia, scoccatagli contro, e proveniente dalla cinta muraria, fece schizzare via l'occhio destro del re. (Tuttavia) quella ferita n? gli compromise [segniorem ??? forse "seriorem": ho tradotto a senso] il combattimento n? lo rese pi? vendicativo nei confronti dei nemici: infatti, di buon animo, concesse la pace a coloro che gliela chiedevano [rogantibus] e si comport? con mitezza nei riguardi degli sconfitti. Cosa della quale non ebbe mai da pentirsi.

Trad. Bukowski
  Trad da Giustino
      Re: Trad da Giustino
 

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