Data:
26/04/2002 20.07.34
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Tratta da Valerio Massimo
Ritengo che meriti, da parte nostra, grande ammirazione quell'esempio di (grande) moderazione fornitoci da Metello (detto) il Macedone [lett. che Metello?]. Costui [ille] aveva avuto un duro scontro di opinioni [acerrime,,, dissenserat] con Scipione l'Africano, e la bagarre (iniziale), sorta per invidia reciproca, (ben presto) era degenerata in una vera e propria inimicizia. Ci? nondimeno, venuto a sapere [lett. quando ebbe ascoltato?] che Scipione era morto a casa sua, Metello subit? si present? in pubblico e, con volto mortificato e con voce tremante, disse: "Accorrete, accorrete, cittadini! Le mura di Roma [nostrae urbis] sono state abbattute: infatti ? capitata una sciagura a Scipione, mentr'era in casa [lett. tra i suoi penati: i penati erano le divinit? che proteggevano la patria e i domicili]. Lo stesso (Metello) ingiunse ai propri figli di sostenere in spalla il feretro di Scipione, e lui stesso - insieme con tutti i componenti della sua "familia" [la famiglia romana ? pi? ampia di quella odierna, comprendendo all'epoca anche servi, domestici?] - mostrando in volto estrema compunzione, partecip? alla cerimonia funebre. Per gli dei immortali! Che cosa si ? mai trovato, nella citt? di Roma, di pi? degno di ammirazione di questo esempio di moderazione [lett. di questa?].
Trad. Bukowski
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