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Bukowski
Re: Ririchiesta   stampa
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27/04/2002 5.41.36




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Eutropio, Breviarium, I, 13-15

[13] Sexto decimo anno post reges exactos seditionem populus Romae fecit, tamquam a senatu atque consulibus premeretur. Tum et ipse sibi tribunos plebis quasi proprios iudices et defensores creavit, per quos contra senatum et consules tutus esse posset.
[14] Sequenti anno Volsci contra Romanos bellum reparaverunt, et victi acie etiam Coriolos civitatem, quam habebant optimam, perdiderunt.
[15] Octavo decimo anno postquam reges eiecti erant expulsus ex urbe Q. Marcius, dux Romanus, qui Coriolos ceperat, Volscorum civitatem, ad ipsos Volscos contendit iratus et auxilia contra Romanos accepit. Romanos saepe vicit, usque ad quintum miliarium urbis accessit, oppugnaturus etiam patriam suam, legatis qui pacem petebant, repudiatis, nisi ad eum mater Veturia et uxor Volumnia ex urbe venissent, quarum fletu et deprecatione superatus removit exercitum. Atque hic secundus post Tarquinium fuit, qui dux contra patriam suam esset.

Nel 493 a.C. [lett. nel sedicesimo anno dopo che i re erano stati cacciati, dopo la cacciata dei re: essendo quest'ultima avvenuta nel 509 devi sottrarre 16 (gli anni prima di Cristo vanno a diminuire): 509-16=493] la plebe romana fece la secessione [? l'episodio dell'Aventino] ritenendosi subissato [di tasse e prestazioni] da aprte del senato e dei consoli. Allora, anc'esso istitu?, per s? [sibi, dativo di vantaggio], dei tribuni della plebe, una sorta [quasi] di giudici e difensori propri, attraverso i quali poter tutelarsi contro il senato e i consoli.
L'anno dopo, i Volsci ripresero la guerra contro Roma, ma sconfitti sul campo, finirono col perdere [lett. persero] anche la citt? di Corioli, loro vanto [lett. che consideravano?]
Nel 491 a.C. [lett. nel diciottesimo anno dopo che i re erano stati cacciati, dopo la cacciata dei re: essendo quest'ultima avvenuta nel 509 devi sottrarre 18 (gli anni prima di Cristo vanno a diminuire): 509-18=491], Q. Marcio, condottiero romano - (quello) che aveva espugnato Corioli [per la qual cosa fu detto Coriolano], citt? volsca - (venne) esiliato da Roma [ex urbe; Roma ? la citt? per eccellenza], e ripar? presso gli stessi Volsci, fornendo [lett. e forn?] (loro) aiuto contro i Romani, (perch?) pieno di astio [iratus] (contro la propria patria).
Sconfisse spesso i Romani, giunse fino a cinque miglia da Roma [lett. allla quinta pietra miliare; ad ogni pietra corrispondeva un miglio], con l'intenzione, addirittura [etiam], di cingere d'assedio [lett- e avrebbe cinto d'assedio?; perifrastica] la propria citt? patria - aveva (infatti) rimandato indietro gli ambasciatori che chiedevano la pace [ho sciolto cos? l'ablativo assoluto; lett.: avendo] - se sua madre Veturia e sua moglie Volumnia non fossero giunte, da Roma [come sopra], per lui [lett. a lui, verso di lui, nel suo accampamento, s'intende]: (Marcio), vinto dalle loro lacrime e dai loro scongiuri, smobilit? l'esercito. In effetti, costui [Marcio] , dopo Tarquinio, fu il secondo 8nella storia di Roma) a farsi condottiero contro la propria patria.

Eutropio, Breviarium, I, 8

[8] L. Tarquinius Superbus, septimus atque ultimus regum, Volscos, quae gens ad Campaniam euntibus non longe ab urbe est, vicit, Gabios civitatem et Suessam Pometiam subegit, cum Tuscis pacem fecit et templum Jovis in Capitolio aedificavit. Postea Ardeam oppugnans, in octavo decimo miliario ab urbe Roma positam civitatem, imperium perdidit. Nam cum filius eius, et ipse Tarquinius iunior, nobilissimam feminam Lucretiam eandemque pudicissimam, Collatini uxorem, stuprasset eaque de iniuria marito et patri et amicis questa fuisset, in omnium conspectu se occidit. Propter quam causam Brutus, parens et ipse Tarquinii, populum concitavit et Tarquinio ademit imperium. Mox exercitus quoque eum, qui civitatem Ardeam cum ipso rege oppugnabat, reliquit; veniensque ad urbem rex portis clausis exclusus est, cumque imperasset annos quattuor et viginti cum uxore et liberis suis fugit. Ita Romae regnatum est per septem reges annis ducentis quadraginta tribus, cum adhuc Roma, ubi plurimum, vix usque ad quintum decimum miliarium possideret.

L. Tarquinio il Superbo, settimo e ultimo dei re (di Roma), sconfisse i Volsci, popolazione che - per coloro che si recano in Campania - non ? (molto) lontana da Roma [ab urbe; il senso ? che chi da Roma prende la strada per la Campania, dopo pochi chilometri incontra i territori abitati da Roma], sottomise la citt? di Gabi e Sessa Pomezia, stipul? la pace coi Tusci e fece edificare il tempio di Giove sul Campidoglio.
In seguito, durante l'assedio di Ardea, citt? situata a 18 miglia [vedi sopra] da Roma, venne spodestato. Infatti, Tarquinio il giovane, suo figlio, aveva violentato [ho dovuto sminuzzare i periodi e rendere cos? i cum + congiuntivo] Lucrezia, donna di costumi molto nobili e pudichi, moglie di Collatino: costei - alle domande [lett. quando le venne domandato da?] del marito, del padre, dei compagni [lett. secondo la costruzione, sono dativi d'agente] sul fattaccio [de iniuria; compl. argomento] - si diede la morte davanti ai loro occhi [lett. alla presenza di tutti].
Per tal motivo, Bruto - anch'egli vicino a Tarquinio per legami di "parentela" [parens, parente in senso qui molto generico, ? un uso prettamente "eutropiano"] - indusse il popolo alla rivolta e spodest? Tarquinio. Di poi, anche l'esercito - che partecipava, al suo comando, all'assedio della citt? di Ardea - lo abbandon? [si riferisce a Tarquinio]; di ritorno a Roma, gli fu preclusa l'entrata, tal che - dopo un regno di 24 anni - si trovava ora a dover fuggire via con moglie e figli [lett. dopo aver regnato? fugg??]. E cos?, Roma aveva vissuto un periodo di tirannide - 243 anni e 7 re [lett. a Roma (locativo) si regn??] - mentre fino ad allora si estendeva, al massimo [ubi plurimum], per 15 miglia (quadrate).

Trad. Bukowski



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