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Mittente:
Bukowski
Re: traduzione Seneca   stampa
Data:
29/04/2002 23.48.08




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Seneca, L'ira, III, 14 passim

1. Cambysen regem nimis deditum uino Praexaspes unus ex carissimis monebat ut parcius biberet, turpem esse dicens ebrietatem in rege, quem omnium oculi auresque sequerentur. Ad haec ille 'ut scias' inquit 'quemadmodum numquam excidam mihi, adprobabo iam et oculos post uinum in officio esse et manus.' 2. Bibit deinde liberalius quam alias capacioribus scyphis et iam grauis ac uinolentus obiurgatoris sui filium procedere ultra limen iubet adleuataque super caput sinistra manu stare. Tunc intendit arcum et ipsum cor adulescentis (id enim petere se dixerat) figit rescissoque pectore haerens in ipso corde spiculum ostendit ac respiciens patrem interrogauit satisne certam haberet manum. At ille negauit Apollinem potuisse certius mittere. 3. Di illum male perdant animo magis quam condicione mancipium! eius rei laudator fuit cuius nimis erat spectatorem fuisse. Occasionem blanditiarum putauit pectus filii in duas partes diductum et cor sub uulnere palpitans.

14,1. Il re Cambise, troppo dedito al vino, Prexaspe (uno dei suoi pi? cari) lo ammoniva a bere pi? parcamente, turpe dicendo essere l'ebbrezza in un re, cui le orecchie e gli occhi di tutti tengono dietro. A queste parole, egli disse: ?Affinch? tu sappia come io mai cada fuori di me, ti dimostrer? subito che i miei occhi, dopo il vino, sanno svolgere il loro compito, e cos? le mani ?. 2. Bevve poi con maggior larghezza che in altre occasioni, da coppe pi? capaci, e gi? pesante ed ?nzuppato d? vino, ordina che il figlio di colui che l'aveva rimproverato avanzi oltre la soglia e stia fermo in piedi, dopo aver alzato la sinistra sopra la testa. Allora, tende l'arco e proprio il cuore del giovinetto (quello aveva detto essere il suo bersaglio) trafisse e, squarciatogli il petto, mostra la punta della freccia conficcata proprio nel cuore; e voltosi a guardare il padre, gli chiese se aveva la mano sufficientemente precisa. E quello disse che Apollo non sarebbe stato in grado di lanciare con maggior precisione. 3. Gli dei mandino in malora lui, servo pi? per animo che per condizione! quella cosa lod?, di cui troppo era essere stato spettatore; occas?one di adulazione giudic? il petto del figlio spaccato in due parti, ed il cuore palp?tante sotto la ferita.

Trad. Mondadori
  traduzione Seneca
      Re: traduzione Seneca
 

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