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Bukowski
Re: versione di Giustino   stampa
Data:
10/07/2002 14.35.40




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Giustino, Historiarum Philippicarum In Epitomen Redacti, IX, 8 passim

11 Huic Alexander filius successit et virtute et vitiis patre maior. 12 Itaque vincendi ratio utrique diversa. Hic aperta, ille artibus bella tractabat. Deceptis ille gaudere hostibus, hic palam fusis. 13 Prudentior ille consilio, hic animo magnificentior. 14 Iram pater dissimulare, plerumque etiam vincere; hic ubi exarsisset, nec dilatio ultionis nec modus erat. 15 Vini nimis uterque avidus, sed ebrietatis diversa vitia. Patri mos erat etiam de convivio in hostem procurrere, manum conserere, periculis se temere offerre; Alexander non in hostem, sed in suos saeviebat. 16 Quam ob rem saepe Philippum vulneratum proelia remisere, hic amicorum interfector convivio frequenter excessit. 17 Regnare ille cum amicis nolebat, hic in amicos regna exercebat. Amari pater malle, hic metui. 18 Litterarum cultus utrique similis. Sollertiae pater maioris, hic fidei. 19 Verbis atque oratione Philippus, hic rebus moderatior. 20 Parcendi victis filio animus et promptior et honestior. Frugalitati pater, luxuriae filius magis deditus erat. 21 Quibus artibus orbis imperii fundamenta pater iecit, operis totius gloriam filius consummavit.

A costui [Filippo] successe il figlio Alessandro, (il quale si rivel?) superiore al padre sia nel bene che nel male [et virtute et vitiis; sia nella virt??; sono ablativi di limitazione]. Ad esempio [itaque], adottarono diverse tattiche [ratio] di vittoria [vincendi; lett. la tattica? (fu) diversa per?]: l'uno preferiva [ma lett. tractabat, conduceva] gli scontri frontali [aperta], l'altro (invece) ricorreva a sotterfugi [artibus]; e cos?, quest'ultimo [ille] traeva personale soddisfazione [gaudere; questo, come molti dei seguenti, ? un "infinito storico", usato per dar vivacit? al racconto; si traduce con l'imperfetto, generalmente] dall'aver tratto in inganno i nemici [lett. dai nemici ingannati; abl. causa], l'altro dall'averli sterminati senza mezzi termini [palam]. Quello fu pi? accorto in giudizio, questo ebbe pi? ampie vedute [ho parafrasato cos? "magnificentior animo", altrimenti francamente intraducibile]. Filippo [lett. pater] riusciva a non far trasparire [dissimulare] la propria ira, e il pi? delle volte addirittura [etiam] a soffocarla; questo [Alessandro], invece, una volta che s'era "infumato" [exarsisset; eheheh l'uso ? rimasto dalle mie parti, a dire che uno s'? incazzato nero], la vendetta e il castigo trovavano libero e immediato sfogo [ancora tradotto legg. a senso: lett. non c'era limite o dilazione al (del) castigo/vendetta].
Entrambi erano provetti bevitori, ma sfogavano diversamente la propria ubriachezza? molesta [eheheh; trad. libera, ma di semplice intuizione, nella costruzione latina]: tipico [mos] del padre (ad esempio, quand'era ubriaco,) era passare direttamente dal banchetto al campo di battaglia [in hostem], venire alle mani, esporsi ai pericoli senza pensarci due volte [parafrasi per "temere"]; Alessandro (invece pi? volentieri) infieriva non contro il nemico, ma contro i suoi amici; per la qual cosa, (da una parte) spesso Filippo tornava [dati gli avverbi, preferisco tradurre con l'imperfetto] dai combattimenti con qualche ferita [lett. la costruzione ? "proelia remisere (= remiserunt, restituirono) Philippum vulneratum], (dall'altra) Alessandro [hic], altrettanto spesso, abbandonava il banchetto che aveva ucciso [interfector; cio?, dopo aver ucciso] qualcuno dei suoi. Quello [Filippo] non gradiva circondarsi di persone del suo seguito nell'esercizio del potere [preferisco stendere il periodo]; questi [Alessandro] pareva addirittura esercitare [lett. esercitava] il (proprio) potere [regna] a svantaggio dei [in] suoi amici.
Il padre ci teneva [malle] ad essere amato, il figlio [hic] ad esser temuto. Pari, in entrambi, l'amore per le belle lettere. Pi? portato alla critica il padre, pi? fedele alla tradizione il figlio. Filippo tendeva pi? al sodo [lett. moderatior verbis?; era pi? parco?], tutto all'opposto il figlio [hic; lett. moderatior rebus]. (Tuttavia) nel figlio c'era una disposizione [animus] pi? "istintiva" [promptior; lett. pi? pronta, disposta] e pi? genuina ad aver riguardo [ma anche: risparmiare] per gli sconfitti. Il padre era decisamente pi? dedito alla parsimonia; al figlio piaceva, invece, il lusso. Grazie a (tutte) quelle (peculiari) disposizioni [artibus], Filippo gett? le fondamenta di un regno che coprisse l'intero mondo [lett. imperii orbis]; il figlio port? a termine quel glorioso, universale disegno [lett. gloriam operis totius].

Trad. Bukowski

P.S.: grazie mille per la preziosa dritta; sono gi? al lavoro ;).
  versione di Giustino
      Re: versione di Giustino
 

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