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Bukowski
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Re: VERSIONE
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Data:
18/07/2002 2.06.40
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Quando la notizia dell'accaduto venne divulgata in Atene [abl. sempl. stato in luogo] [lett. quando tutte le cose (accadute) furono?; n.b: lo spartano Lisandro ha sconfitto la flotta ateniese, all'Egospotamo, 405], ecco tutti (i cittadini) precipitarsi fuori dalle abitazioni e girovagare senza meta [discurrere] per la citt?, in preda alla paura [pavidi] [allora: discurrere e sgg. sono infiniti storici, o narrativi, utilizzati in genere per vivacizzare il racconto; di norma, si traducono con l'imperfetto o con la circonlocuzione: "ecco + infinito", come nel mio caso; ho sciolto l'abl. assoluto (lett. lasciate/abbandonate le case)], chiedersi conferma (dell'accaduto) [sciscitari, lett. interrogare] l'un con l'altro, andare in cerca del divulgatore della notizia [auctorem nuntii]; l'imperizia non trattiene in casa [domi, locativo] i giovani, n? l'infermit? gli anziani, n? la "debolezza" del (loro) sesso le donne [nel senso in cui oggi si dice, appunto, "sesso debole"]: fino a tal punto [adeo] la consapevolezza [sensus] di una tale sciagura si era fatta strada [penetraverat] in tutte le fasce d'et?. Quindi, si radunano [nota il passaggio al presente] nel foro e l?, tutta la notte [perpeti nocte], rinnovellano[iterant] il dolore della comune [publicam] sciagura [fortunam, in senso ovv. negativo] [lett. rinnovano con lamenti la?]. Chi piange i fratelli, (chi) i figli, (chi) i genitori [lett. alcuni piangono?; gli "alii" sono in correlazione]; chi (piange) i suoi cari [cognatos], chi (piange) i (propri) compagni, (ancor) pi? cari degli (stessi) congiunti, e mischiano il lamento per la malasorte della patria [perafrasi per "querelam publicam"] con le tragedie [casibus] familiari [la traduzione ? un po' macchinosa, ma il senso ? chiaro: dolore "pubblico" e dolore "privato" fanno tutt'uno]. Oramai considerano [iudicantes, in funzione attributiva] se stessi e la stessa patria sull'orlo della rovina [perituram, volendo perifrastico (sott. "esse"); ma ti faccio notare che "pereo" non ha participio "semplice"] e la sorte dei sopravvissuti [incolumium] pi? misera (di quella) dei caduti. Ognuno si figura davanti agli occhi l'(imminente) assedio [obsidionem], l'(imminente) inedia e un nemico superbo e vincitore; oramai pensano [recordantes; in specie, come qui, quando riferito al futuro] alla rovina della citt? ["ruinam" ed "incendia" in questo contesto sono praticamente sinonimi: tanto vale tradurli in tutt'uno], alla miserrima schiavit? [stesso discorso per "captivitatem" e "servitutem"] che graver? su tutti [lett. di tutti].
Trad. Bukowski
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