Data:
29/08/2002 6.10.18
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In effetti, essendo a corrente dell'autore, dell'opera e persino dei passim, potevi pure risparmiarti il testo :))).
P.S.: ti replico la traduzione per esigenze di forum.
Celso, Sulla medicina, proemio, passim
Molto verosimilmente, tra i tanti rimedi inefficaci per curare una cattiva salute, uno ? veramente valido: l'averla mantenuta sana, (la salute,) con sane abitudini, (ovvero) non inficiate da una vita sedentaria o smodata [lett. la costruzione ? all'attivo: (abitudini che) la "pigrizia" e la smodatezza non hanno corrotto (vitiarant = vitiaverant)]: tant'? che queste due (cattive disposizioni) hanno rovinato [afflixerunt] il fisico [corpora] prima dei greci e poi dei romani [lett. prima in Grecia, poi da noi = a Roma]. Ragion per cui, codesta arte medica, che consta di pi? scuole [lett. multiplex: Celso allude soprattutto a quella "razionalista" ed a quella "empirista"] - un tempo non necessaria, (ed inutile) presso i barbari [alias gentes; l'opinione di Celso, e diffusa a suo tempo, era che i fisici degli antichi e dei barbari fossero "naturalmente" sani e robusti, e dunque non abbisognassero dell'arte medica] - ha perlomeno condotto alcuni di noi alle soglie di (una tranquilla) vecchiaia. In realt?, dopo coloro cui ho accennato, nessun (altro) personaggio degno di rilievo [clari] si ? dedicato all'arte medica [ovv. lett. il tutto ? al pl.]; (ci?) fino a quando non [donec] si ? avuta una maggiore reviviscenza delle attivit? intellettuali [traduco in modo legg. libero "maiore studio literarum disciplina agitari coepit", di facile senso], (attivit?) che, sebbene nutrimento fondante dello spirito [ut animo praecipue omnium necessaria], tuttavia si rivela [est] nemica del fisico [l'opinione di Celso ? che un'intensa attivit? intellettuale porta, inevitabilmente, a trascurare il fisico]. Del resto, all'inizio, la scienza medica era ritenuta una branca [pars] della filosofia, tant'? che i suoi fondatori furono contemporaneamente medici e filosofi [rendo cos?, liberamente: "ut et morborum curatio et rerum naturae contemplatio sub iisdem auctoribus nata sit", tuttavia di facile senso]: come a dire [scilicet] che ne sentirono soprattutto il bisogno coloro i quali avevano sfibrato [minuerant] la tempra [robora, le forze; vis, roboris] del proprio fisico con un'attivit? di pensiero (per antonomasia) sedentaria e con (continuate) veglie notturne [lett. sing.; le ore della notte conciliano, da sempre, l'attivit? del pensiero]. E dunque, abbiamo avuto molti filosofi ch'erano (anche) medici provetti: tra i pi? rinomati, Pitagora, Empedocle e Democrito. Di quest'ultimo, inoltre, almeno secondo l'opinione di alcuni, fu discepolo Ippocrate di Cos - di certo il primo (vero medico) degno tra tutti di questo nome, un'autorit? [vir? insignis] in quanto a competenza [arte] e chiarezza d'esposizione [facundia; nei trattati di medicina, s'intende] - il quale, (sempre) per primo, rese autonoma [separavit] questa disciplina dalla filosofia.
Trad. Bukowski
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