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Mittente:
Bukowski
Re: grandissimo favore:2 brani di LIVIO   stampa
Data:
03/09/2002 20.01.17




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Ecco qui. Saluti.

Il tuo primo brano ? un rimaneggiamento adattato di Livio, Storia di Roma, XXI 10 passim

Giammai si doveva inviare in Spagna, presso gli eserciti, un giovane [iuvenis? mittendus fuit; lett. perf., ma nella resa italiano ? pi? adeguato renderlo in impf.] ardente per il desiderio di (conquistare) un regno. Siete stati voi (stessi) ad alimentare il fuoco per il/nel quale ora state bruciando. I vostri eserciti cingono d'assedio Sagunto, dalla quale [unde] (invece) sono tenuti lontani [ovvero, non dovrebbero invece toccarla] in virt? di un patto (stipulato) con i Romani; (e) ben presto le legioni romane cingeranno d'assedio (anche) Cartagine.
Le rovine di Sagunto - volesse il cielo che io sia un falso profeta - (ben presto) ci crolleranno addosso [lett. nostris captibus]; e una guerra intrapresa [susceptum] contro Sagunto deve necessariamente intraprendersi (anche) contro i Romani [ovvero, attaccare Sagunto sarebbe stato come dichiarare guerra a Roma. Qualcuno obietter?: "Dovremo allora consegnare Annibale?". La mia opinione [lett. auctotitas] a riguardo [in hoc] potrebbe apparire [poterit videri? esse] non plausibile [levis, leggera], a causa di vecchie inimicizie (che nutro) col partito dei Barca, ma (a tutti gli effetti) odio, anzi, detesto questo giovane, che ritengo [lett. tamquam, alla stregua di] la furia e la miccia di questa guerra. Costui non soltanto dovrebbe essere consegnato [dedendus? est; qui va bene la sfumatura ottativa] (in qualit?) di autore dell'infrazione al (suddetto) patto, ma (credo) si dovrebbe relegarlo alle estremit? del mondo [rendo cos? " in ultimas maris terrarumque oras "], donde non possa (pi?) danneggiare la tranquilla condizione del nostro Stato. Si mandino [cong. esortativo], dunque, degli emissari in Spagna, che intimino ad [qui? nuntiarent; relativa finale] Annibale di smobilitare l'esercito da Sagunto e che consegnino lo stesso Annibale a Roma, nel rispetto del patto [ex foedere]".

Trad. Bukowski



Il tuo secondo brano ? un rimaneggiamento adattato di Livio, Storia di Roma, XXII 2 passim

Annibale, pur disponendo di un altro tragitto - pi? agevole, anche se [sed] pi? lungo - scelse il percorso pi? breve, attraverso la palude, (palude) che il fiume Arno aveva inondato in quei giorni pi? del solito. (Quelli che procedevano) per primi, (pur) avanzando tra le voragini profonde del fiume e (pur) trovandosi immersi nel fango a rischio d'esser risucchiati [hausti pene], seguivano tuttavia le insegne dei (propri) condottieri. I Galli, invece, qualora perdevano l'equilibrio [rendo cos? "prolapsi"], non riuscivano [poterant] (pi?) n? a reggersi in piedi n? a cavarsi fuori dalle voragini: alcuni [alii] trascinavano distrutti le membra stanche, altri [alii, in correlazione col primo] - scoraggiati [victis animis taedio] - una volta caduti [ubi semel? procubuissent], si lasciavano morire tra le carcasse delle bestie da soma [inter iumenta, et ipsa iacentia; lett. tra le bestie da soma, anch'esse giacenti l? a terra].
Erano soprattutto le (lunghe) veglie (sopportate) - per quattro giorni e tre notti - a debilitare l'intero reggimento [cunctos]. E dato che l'acqua era dappertutto e non poteva scorgersi alcuna zona asciutta su cui far riposare i corpi stanchi, (stesso) nell'acqua si disponevano un sopra l'altro i bagagli e ci si adagiava sopra [per scorrevolezza, ho "sciolto" gli ablativi assoluti].
Annibale, gi? malato ad un occhio, si lasciava portate da un elefante, in modo da non toccare l'acqua [lett. per stare pi? in alto dall'acqua]. Ma l'occhio (comunque) lo perse, a causa delle veglie (continue), dell'umidit? [humore] notturna e del clima palustre che appesantivano il capo, e dato che (per giunta) non c'era luogo, n? tempo, per sottoporsi alle cure adatte [medendi]

Trad. Bukowski
  grandissimo favore:2 brani di LIVIO
      Re: grandissimo favore:2 brani di LIVIO
 

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