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Mittente:
Bukowski
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Re: Valerio Massimo
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Data:
15/09/2002 17.22.53
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Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili, 2.7.2 e sgg.
Metello - quando, (in qualit? di) console, ebbe rilevato [accepisset], durante la guerra giugurtina, (il comando del)l'esercito (romano), (esercito) infiacchito [corruptum] dalla eccessiva indulgenza di Spurio Albino [il precedente condottiero] (al comando) - segu? la sua [questo "eius" - per quanto si evince dal brano immediatamente precedente al tuo (2.7.1): "itaque neglectae disciplinae militaris indicium Mancini miserabilis deditio, servatae merces speciosissimus Scipionis triumphus extitit" - va riferito appunto a Scipione] linea di condotta [sectam], e cerc? - con tutta l'autorit? [omnibus nervis, forze] (che gli proveniva dalla sua posizione) di comando - di reintegrare la prisca disciplina: e non lo fece in modo progressivo o parziale, ma in modo drastico e completo [rendo cos? "nec singulas partes adprehendit, sed totam continuo in suum statum redegit", di facile senso]: senza indugiare [protinus], infatti, fece allontanare i vivandieri [lixas] dall'accampamento e viet? la vendita di cibi cotti: inoltre viet? ai soldati di servirsi di servi e di bestie da soma, nel trasporto di armi e bagagli. Quindi, fece dislocare altrove l'accampamento, e lo fece cingere, in modo certosino, con un vallo ed una trincea, quasi che (il pericolo di) Giugurta fosse sempre incombente. Ma che (effetti) sort? il ripristino della disciplina e dell'attivit? (militare)? (egli, Metello) - ed ? questa la risposta [scilicet] - riport? numerose vittorie e altrettanti successi a scapito di un nemico, le cui spalle ai soldati romani [lett. sing.] non era (mai) capitato di vedere [vedere le spalle = mettere in fuga], (quand'erano) sotto il comando di un condottiero (soltanto) vanaglorioso [quale, ad es., lo Spurio Albino di cui sopra]. Contribuirono, opportunamente, al ripristino della disciplina militare anche coloro i quali - malgrado [lett. perruptis, rescissi] i vincoli di parentela [necessitudinum] - non esitarono a punire i reati di lesa maest? [ultionem uindictamque laesae], nonostante l' (eventuale) ignominia (arrecata) ai [lett. dei] propri (rispettivi) casati: il console P. Rupilio, ad esempio [nam] - durante la guerra contro i (servi) fuggitivi in Sicilia - ingiunse a suo genero Q. Fabio di dimettersi dal(l'incarico che rivestiva nel)la provincia, perch? - per negligenza (nel proprio dovere) - aveva perso la roccaforte di Taormina. (Di contro), il console C. Cotta condann? alla frusta [caesum uirgis] P. Aurelio Pecuniola - nonostante fosse suo figlio, sangue del suo sangue [iunctum sibi sanguine] - e lo declass? in fanteria semplice [(coegit) fungi munere militiae inter pedites], perch? - avendogli affidato l'assedio di Lipari, mentre lui a Messina a prendere gli auspici - quello si era reso responsabile [lett. perch? per colpa sua] dell'incendio del bastione, e, solo per un caso, l'accampamento (non) era stato espugnato.
Trad. Bukowski
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• Valerio Massimo Re: Valerio Massimo
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