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Mittente:
Bukowski
Re: traduzione Valerio Massimo   stampa
Data:
01/10/2002 22.18.26




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Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili, 3.7.ext.1.

Neanche [ne? quidem] Euripide diede impressione di arroganza [visus est arrigans] agli Ateniesi, quando - allorch? il pubblico [populo] gli chiese di espungere [tolleret] un passaggio [sententiam, una battuta] da(ll'intreccio di) una tragedia - avanzando sul palco, afferm? ch'egli era solito comporre opere teatrali [fabulas] per insegnare al popolo [lett. eum, ad esso; "doceo" regge l'acc. sempl. della persona cui s'insegna] e non (piuttosto) per essere da esso edotto.
Certamente ? degna di lode [laudanda est] una (simile) consapevolezza dei propri mezzi [rendo cos? "fiducia"], che valuta la propria bravura [aestimationem sui] con metro [pondere] esatto [certo] e che tanto ? pretenziosa di s? [adrogans sibi], quanto basta a non scadere [lett. ad essere lontana da?] nel disprezzo e nell'insolenza.
Pertanto (?) degno d'approvazione [probabile] anche ci? che (Euripide) ribatt? al poeta tragico Alcestide. Poich? (Euripide) si lamentava con lui ["queror apud aliquem" ? costrutto idiomatico] per [quod, per il fatto di] non esser riuscito a comporre [deducere: lett. cavar fuori] pi? di tre versi in un lasso di tempo di tre giorni, pur sforzandosi molto [maximo inpenso labore], mentre quello si vantava di averne composto un centinaio senza alcun sforzo [perfacile; il "per" ? rafforzativo], (Euripide) controbatt?: "Ecco (appunto) la differenza: i tuoi versi dureranno solo tre giorni, i miei saranno eterni". E infatti, le opere [scripta] dell'uno [Alcestide] - (autore) prolifico [fecundi] - sono naufragati [conruerunt - conruo; propr. precipitare] subito nel dimenticatoio [lett. inter primas metas memoriae], mentre l'opera dell'altro (Euripide) [i due "alterius" sono ovv. in correlazione] - di difficile gestazione [lett. elucubratum stilo cunctante; lett. pensata con stile esitante] - giungeranno a gonfie [plenis] vele [a loro modo, anche "conruent" e "velis plenis" sono in correlazione] alla gloria attraverso il trascorrere infinito del tempo [per tempus omne aeui; per + acc. tempo continuato].

Trad. Bukowski
  traduzione Valerio Massimo
      Re: traduzione Valerio Massimo
 

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